Lo scorso ottobre si è intensificata l’attività del Nucleo Investigativo e del Nucleo Informativo dei Carabinieri di Palermo attraverso l’attivazione dell’operazione antimafia “Resilienza”. In seguito al blitz il gip di Palermo ha finalmente emesso un’ordinanza cautelare nei confronti di 14 indagati, uno dei quali in carcere, 11 ai domiciliari e 2 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Le accuse sono, a vario titolo, di concorso esterno in associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, furti, ricettazione ed estorsioni consumate e tentate, in ciascun caso, con le aggravanti di metodo mafioso e sfruttamento della prostituzione. Un grande contributo è stato offerto da molti imprenditori e commercianti locali, i quali si sono ribellati al pizzo e hanno collaborato con le autorità.
Blitz antimafia a Palermo: ecco l’operazione
L’operazione ha colpito la famiglia di mafia del Borgo Vecchio, e ne ha permesso l’individuazione del nuovo reggente, Angelo Monti, e dei suoi uomini di fiducia, il fratello Girolamo Monti, Giuseppe Gambino e Jari Massimiliano Ingarao. La famiglia mafiosa, come documentato nella fase 2 dell’operazione “Resilienza”, aveva inoltre il controllo del comitato organizzatore della festa in onore della patrona del quartiere Madre Sant’Anna.
La festa in onore della protettrice del quartiere, Sant’Anna, ricorre ogni anno, il 26 di luglio, e risale addirittura al 1555. Il comitato organizzatore è stato, fino al luglio del 2015, in mano alla famiglia Tantillo e gestito dai fratelli Domenico e Giuseppe Tantillo. Nel dicembre 2015 entrambi sono rimasti coinvolti nell’operazione “Panta Rei” e arrestati in quanto reggenti della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio.
Nel 2019 le serate furono organizzate da un comitato controllato da Cosa Nostra. Il gruppo mafioso animò la festa ingaggiando cantanti neomelodici, raccogliendo le somme di denaro da i commercianti del quartiere. Fondamentale il ruolo di Salvatore Buongiorno, indagato per concorso esterno di associazione mafiosa. Egli agendo nelle vesti di agente di cantanti ha ricevuto e seguito disposizioni da Angelo Monti e Jari Massimiliano Ingarao.
Mafia Palermo sponsorizzata dai commercianti
A sponsorizzare le serate erano i commercianti del quartiere Borgo Vecchio e di corso Finocchiaro Aprile. La famiglia mafiosa infatti richiedeva somme di denaro in cambio del monopolio nella zona di riferimento. Ad autorizzare il tutto esponenti della famiglia come Tommaso Lo Presti, Gregorio e Tommaso Di Giovanni e Angelo Monti.
Antimafia, scoperte attività di spaccio
Dalle indagini è emerso come la famiglia mafiosa di Borgo Vecchio fosse inoltre a capo di un traffico di sostanze stupefacenti. L’incaricato della gestione di tali attività illecite era Jari Massimiliano Ingarao, nipote di Angelo Monti. L’uomo, nonostante, agli arresti domiciliari, coordinava le operazioni. A seconda dei ruoli erano poi stati incaricati i fratelli Gabriele e Danilo, Marilena Torregrossa, Carmelo Cangemi, Francesco Paolo Cinà, Saverio D’Amico, Davide Di Salvo, Giuseppe Pietro Colantonio, Salvatore La Vardera, Francesco Mezzatesta, Giuseppe D’Angelo, Nicolò Di Michele, Gaspare Giardina, Gianluca Altieri e Vincenzo Marino.
Leonardo Quitadamo