Dopo la sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale, che ha decretato la retrocessione in Serie C, analizziamo la situazione in casa Palermo.
La sentenza
Il Palermo è retrocesso all’ultimo posto della Serie B, e di conseguenza il prossimo anno in Serie C. Questa la sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale: viene così accolta la richiesta della Procura, che contestava alla società siciliana illeciti amministrativi tra il 2014 e il 2017. Il Tribunale Federale Nazionale ha invece dichiarato inammissibile il deferimento nei confronti di Maurizio Zamparini, all’epoca dei fatti presidente dei rosanero. Vengono invece inflitti 5 anni di inibizione con preclusione ad Anastasio Morosi e 2 anni di inibizione a Giovanni Giammarva, rispettivamente presidente del Collegio sindacale e presidente del Consiglio di Amministrazione della società.
Le reazioni
La sentenza di primo grado nei confronti del Palermo ha generato moltissime reazioni nei personaggi nel mondo del calcio e non solo. Il presidente della Lega di B, Mauro Balata, si è dichiarato “afflitto”, invocando anche l’aiuto della Federazione. Scende in campo anche il sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, parlando di una “decisione che colpisce tutta la città”. Il direttore sportivo del club siciliano, Rino Foschi, intervenendo a Sportitalia, ha parlato della “più grande ingiustizia sportiva negli ultimi 40 anni”. Come sempre, in questi casi, bisogna considerare anche e soprattutto lo stato d’animo dei tifosi. Quelli del Palermo, in particolare, sono molto passionali: i maggiori colpiti da questa situazione sono proprio loro.
Palermo, pronto il ricorso
La nuova società, che è subentrata da pochi giorni, non ci sta e, attraverso il presidente Alessandro Albanese, annuncia che ricorrerà in appello per ribaltare la situazione. In particolare, Albanese ha dichiarato come “nel proporre appello, daremo evidenza dei fondi pronti per fare un grande campionato di Serie A, nel caso ovviamente ci dovessimo arrivare sul campo”. La rabbia della nuova proprietà è tanta, anche perché si sta parlando di irregolarità commesse da un’altra gestione. La sentenza di secondo grado, che arriverà probabilmente nel giro di 10-15 giorni, segnerà in maniera quasi definitiva il futuro del Palermo. Il tempo a disposizione non è molto, soprattutto dopo la decisione del Consiglio direttivo della Lega Nazionale Professionisti Serie B di confermare le date dei play-off. Altri eventuali ricorsi finirebbero inevitabilmente fuori tempo limite per salvare quanto guadagnato sul campo.
La Serie B va avanti
La Serie B, preso atto della sentenza di primo grado del Tribunale Federale nei confronti del Palermo, non si ferma. Nei giorni scorsi, infatti, si era parlato con forza di uno slittamento dell’inizio di play-off e play-out, proprio per il caso Palermo. Il posto dei siciliani nella griglia play-off sarà preso dal Perugia come ottava classificata, mentre i play-out, non senza polemiche, non si disputeranno. In Serie C, oltre al Palermo, andranno anche Carpi, Padova e Foggia, retrocesse sul campo. Venezia e Salernitana, che avrebbero dovuto giocare i play-out, la prossima stagione giocheranno in Serie B.
Non resta che attendere lo sviluppo dell’intera vicenda. Il campionato di Serie B appena concluso è stato avvincente, ha messo in mostra giovani interessanti, tenuto sulle spine milioni di tifosi ogni settimana, e regalato emozioni a non finire. Dispiace occuparci di queste questioni ma, inevitabilmente, bisogna farlo.