Il 26 aprile il mondo della pallavolo veniva scosso da uno studio shock del Politecnico di Torino. Tale Report, chiamato Lo sport in sicurezza, affermava che la pallavolo fosse lo sport col più alto rischio di contagio se prese in considerazione tutte le dinamiche possibili in campo e fuori. Uno studio che ha fatto molto discutere, soprattutto quegli uomini che hanno passato la loro vita sui campi e sanno benissimo che esistono molti sport ben più rischiosi, anzitutto perché sport di contatto, al contrario della pallavolo. Velasco aveva detto la sua, prendendosi anche la risposta del Politecnico. Ora, però, le cose sono cambiate: andiamo a scoprirlo meglio.
Ecco il lavoro completo: la pallavolo non è lo sport più rischioso
La grande bufera che si era scatenata la scorsa settimana dipendeva semplicemente da una fuga di notizie dal Report che il Politecnico di Torino stava preparando, ma che era ben lontano dall’essere concluso. Ogni Federazione era stata chiamata a dare delle valutazioni in scala 1-4 su alcune scale di rischio, e la pallavolo era balzata, inspiegabilmente, al primo posto. Ad oggi però, con il lavoro completo, si evincono risultati molto diversi. Di fatti, la pallavolo, in termini di rischio di contagio, viene dietro a molti altri sport, come ad esempio il basket, la vela, il judo e la corsa.
Julio Velasco, che oltre all’incommensurabile conoscenza dello sport è un comunicatore di grande livello, ha parlato a Radio24 per tornare sul proprio sfogo e ammettere che, in fin dei conti, si è trattato solo di un malinteso. Ecco le sue parole:
“C’è stato un malinteso. In questo lavoro di 400 pagine, in realtà loro han scritto 55 pagine, di cose nuove ce ne saranno 40, le altre sono allegati che le federazioni hanno mandato, come autocertificazione soggettiva. Se io riempio un modulo metto un numero, se lo riempie Blengini ne mette un altro. Ogni federazione ha fatto a modo suo. Non è che il Politecnico abbia detto che la pallavolo sia lo sport più pericoloso, quello che è risultato dai punteggi è assurdo. Non era intenzione né dell’Università, né del Coni. Però rappresentava un danno enorme per noi che parliamo con i genitori di migliaia di ragazzini che leggono quello e non vogliono più far giocare i figli perché la pallavolo è lo sport più pericoloso. C’è stato un malinteso, a quel punto non dovevo saltare solo io sulla sedia, tutti dovevano saltare dalla sedia“.
Le parole di Guido Saracco, rettore del Politecnico
Il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, ha rilasciato una breve dichiarazione su questa discussione che, ad ora, sembra essere giunta alla fine. Ecco le sue parole:
“Siamo molto soddisfatti che il Ministero abbia accolto in pieno la metodologia proposta dal nostro studio”, commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco: “Noi non pensiamo di realizzare una classifica tra discipline, che non è utile e non aiuta la ripresa dell’attività sportiva. Quello che serve, invece, è individuare le situazioni di rischio, capire come affrontarle e quali azioni di mitigazione siano utili. La nostra metodologia consentirà agli operatori deputati di procedere ad un’autovalutazione, sulla base di rilevanze tecnico-scientifiche, dei rischi specifici nella propria disciplina, differenziando tra situazioni di gara, situazioni di allenamento e tra le diverse fasi dell’allenamento. Ora siamo a disposizione delle Federazioni per supportarle nella Fase 2, per far ripartire nel nostro Paese ciascuna disciplina in piena sicurezza”.
Seguici anche sulla nostra pagina Facebook e sulla nostra pagina Twitter!