Paola Cortellesi, dagli esordi con ”Cacao Meravigliao” al cinema

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Di Marta Francesca Esposito

Oggi è il compleanno di una delle protagoniste del cinema italiano: Paola Cortellesi. Soprattutto in quest’ultimo mese non si fa che parlare di lei e della sua grandissima bravura come attrice e come regista. Avendo esordito proprio quest’anno con il suo primo film da regista: c’è ancora domani. Un film che lascia senza parole, divertente e commovente. Un film che lascia lo spettatore in un groviglio di emozioni. E soprattutto un film che fa pensare anche giorni dopo averlo guardato. Un capolavoro che deve essere visto da tutti. Oggi Paola Cortellesi compie 50 anni ed ecco cosa ci ha regalato grazie alla sua magnifica carriera. Paola Cortellesi: dagli esordi con Cacao Meravigliao.

Paola Cortellesi: uno sguardo al passato

Entra nel mondo della televisione a ben soli 13 anni. Partecipando alla trasmissione di Nino Frassica e Renzo Arbore: indietro tutta! La Cortellesi partecipa per cantare la canzone dello “sponsor immaginario” Cacao Meravigliao. Dopo il liceo decide di dedicare la sua vita al teatro lasciando così l’università. Nel 1997 si ha un vero e proprio ingresso in tv grazie a programmi come: Macao, La posta del cuore, Teatro 18, Gialappa’s Band e Mai dire Gol. Attraverso la televisione inizia a mostrale le sue grandissime doti da comica. Ritornando nel 2001 con Mai dire Grande Fratello, Mai dire domenica e Mai dire lunedì. Nel 2004 co presenta insieme a Simona Ventura, Gene Gnocchi e Maurizio Crozza il Festival di Sanremo e sempre nello stesso anno presenta Nessundorma un programma ideato da lei e di cui è la protagonista, di stampo comico. Veniva trasmesso sua rai2 in seconda serata, ma pare che il programma non ottenne il successo sperato perchè dalla seconda serata fu spostato alla terza.

Per quanto riguarda l’ambito cinematografico i lavori della Cortellesi sono considerevoli. Debutta nel mondo del cinema con: Chiedimi se sono felice(2000) con il comico trio Aldo, Giovanni e Giacomo con cui lavorerà nuovamente nel 2004 nel film Tu la conosci Claudia? Dove interpreterà appunto la protagonista Claudia che è sposata da 7 anni con Giovanni con cui è in crisi. Inizierà dunque a frequentare Giacomo che sta uscendo da una fase depressiva a causa del suo divorzio. E insomma il resto, per il pubblico italiano, è storia. Nel 2010 recita nel film di Fausto Brizzi “Maschi contro femmine“, e l’anno successivo in “Femmine contro maschi“. Nel 2014 la rivediamo in Un boss in salotto, con Rocco Papaleo nel ruolo del Boss. Ha lavorato al fianco di Carlo Verdone nel film Sotto una Buona stella, i due oltre ad avere un ottimo rapporto lavorativo, sono anche due buoni amici. Indimenticabili e anche più recenti Come un gatto in tangenziale (2017) e Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto (2021).

Figli di Giuseppe Bonito e il Discorso al David di Donatello del 2018

Uno dei capolavori in cui Paola Cortellesi insieme a Valerio Mastandrea è protagonista, è Figli di Giuseppe Bonito, uscito nelle sale italiane nel 2020. Un film che tratta le difficoltà che ogni giorno una famiglia deve affrontare, e le difficoltà nel mantenere dei rapporti sani quando si è completamente immersi nel caos della vita. Il film ha ricevuto diverse candidature e ha vinto il David di Donatello per la migliore sceneggiatura originale. Ha vinto inoltre tre Nastri d’Argento, tra cui uno per la migliore commedia. Paola Cortellesi è stata candidata come miglior attrice protagonista. La sua carriere è vastissima, e alla soglia dei cinquant’anni è stata lei a fare un grande regalo al suo pubblico con C’è ancora domani.

In queste giornate più che mai tristi per quanto riguarda gli avvenimenti di cronaca recenti, è quanto mai calzante ricordare il monologo della Cortellesi per il David di Donatello del 2018 che legge un articolo del professor Batterzaghi sui luoghi comuni sulle donne e commenta: “Sono solo parole certo se fossero la traduzione dei pensieri, bhe allora sarebbe grave. All’asilo un bambino potrebbe iniziare a maturare l’idea che le bambine siano meno importanti di lui. Da ragazzo crescere nell’equivoco che le ragazze siano in qualche modo di sua proprietà [….] e da adulto non gli sembrerebbe grave neppure offenderle, deriderle, palpeggiarle […] se fosse così potrebbe anche diventare pericoloso, una donna adulta, o anche giovanissima potrebbe essere picchiata, ferita dall’uomo che la ama. Uno che la ama talmente tanto da pensare che lei e anche la sua vita sono roba sua.”

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Marta Francesca Esposito