Alle tre della notte tra sabato e domenica, Paolo Massari, 54 anni, giornalista ed ex assessore all’Ambiente della giunta di Letizia Moratti, è entrato nel carcere di San Vittore.
Paolo Massari accusato di stupro
La vittima è una sua vecchia compagna di scuola, oggi imprenditrice in franchising. A causa di problemi di lavoro conseguenza della pandemia, la donna ha chiesto un incontro a Massari, per raccontare la situazione e chiedere un aiuto. Massari ha dato appuntamento in un bar per un aperitivo, consumato il quale i due hanno deciso di andare in un ristorante per la cena. Come anticipato dal sito online del Giornale, subito dopo Massari ha proposto un passaggio nella sua abitazione, in zona Porta Venezia, per lasciare lo scooter.
Sono entrati insieme nel box e qui sarebbe avvenuto lo stupro. La vittima, poi ricoverata alla clinica Mangiagalli, è riuscita a scappare. Erano quasi le 23 e i passanti hanno visto questa donna che correva e urlava, quasi completamente senza vestiti.
Immediato l’intervento delle pattuglie dell’Ufficio di prevenzione generale e immediato il trasferimento in prigione.
Accuse pesanti, circostanziate, comprovate. Così almeno secondo le prime risultanze investigative. Adesso verrà la difesa di Massari. All’epoca della Moratti, su pressione dello stesso sindaco e dell’allora direttore generale del Comune, Beppe Sala, aveva firmato le dimissioni dall’incarico. A una cena organizzata dal consolato norvegese, aveva molestato una donna. La quale aveva raccontato i fatti al console che aveva scritto una lettera di indignazione alla Moratti. L’iter giudiziario, in quella circostanza, aveva però escluso azioni colpevoli da parte di Massari, il quale, negli ultimi dieci anni, con forza ha ripetuto di non essere un violentatore e che quella vicenda, accaduta dieci anni fa, gli ha rovinato l’esistenza ancor prima della carriera politica.