L’ex giocatore, ora allenatore, Paolo Tofoli, si è lasciato andare ad un lungo sfogo sulla propria pagina Facebook in merito alle Linee Guida della Lega Pallavolo Serie A in merito al taglio degli stipendi. Ecco il suo sfogo:
Da poche ore ho appreso le linee guida della lega per la riduzione dei compensi. Spero che tutto il mondo della pallavolo italiana sia indignato, parlo di giocatori e tecnici. Non è giusto che siano stabilite queste decurtazioni! La lega stima 24 milioni di euro di mancati ricavi. Chiariamoci… di questi 24 milioni l’A2 e l’A3 quanti ne rappresentano? Forse 1/5? Quindi stiamo ai numeri: 13 squadre di A1 rappresentano 19,8 milioni di mancato ricavo, cioè 4/5 della somma indicata dalla lega. 35 squadre (A2-A3) rappresentano 4,8 milioni di ricavi mancati cioè 1/5. Quindi perché un giocatore di A1 che guadagna meno di 20000 euro non riceve decurtazioni invece l’80% dei giocatori di A2 e A3 che percepiscono sotto i 20000 debbano ricevere una decurtazione del 25%??? Quindi la lega sta dicendo al mondo della pallavolo che un giocatore di A1 sia privilegiato rispetto a quello di A2 e A3? Poi si giustifica che un azienda in difficoltà può parare le perdite con tagli di stipendi dei propri dipendenti.
Lo sfogo di Tofoli: “Ma come è possibile?”
Ma come è possibile? Posso capire questo tipo di decurtazione da parte di una società di pallavolo se l’anno seguente non s’iscrivesse al campionato. Questo lo accetto. Ma non che il campionato seguente iscrive la squadra con i soldi dei giocatori e tecnici!! Non ci siamo! Pensate che in A3 ci sono giocatori che percepiscono 5-600 euro al mese, gli tagliamo 2 stipendi e mezzo? Pazzesco! Per carità, capisco la grande difficoltà in cui si troveranno le società non avendo la stessa sponsorizzazione di diverse aziende ed attività. Ma che noi sponsorizziamo il prossimo campionato, no! Secondo me la risoluzione più sensata ed equa è il taglio del 10% e un altro 10% spalmato nell’arco di 7-8 mesi.
Poi bisogna anche dire che le società, con la chiusura anticipata del campionato, hanno risparmiato su trasferte, affitti, pasti, tasse gara ed altre spese. Naturalmente parlo del A2 e A3 , la superlega ha altre dinamiche e problematiche. Forse è il momento giusto di cambiare? Entrare nel professionismo? Per tutelare giocatori e tecnici? Mondo della pallavolo sveglia!! Non è giusto sottostare a queste decisioni. I protagonisti siamo noi! Voglio vedere se venisse fatto uno sciopero generale come nel 2011 fece l’NBA di basket negli Stati Uniti. Cosa succederebbe? Il campionato di pallavolo, il prossimo anno, non pervenuto… Ci sarebbe da ridere… e da piangere… Naturalmente penso che non si deve arrivare a questo, con il buon senso tutto si aggiusta…
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