Aveva 18 anni ed era nato a Mosca il killer che ha decapitato oggi un professore di storia in banlieue di Parigi, secondo fonti vicine all’inchiesta. Stando a queste fonti, l’uomo avrebbe avuto un giubbetto esplosivo e – con il coltello ancora in mano dopo la decapitazione – si sarebbe diretto verso i poliziotti accorsi con fare minaccioso. Gli agenti gli hanno intimato di fermarsi, inutilmente, poi hanno aperto il fuoco, uccidendolo.

La vittima era un professore di Storia e Geografia del liceo del Bois d’Aulne di Conflans-Saint-Honorine, banlieu parigina e nei giorni scorsi avrebbe mostrato in classe agli studenti le vignette di Maometto di Charlie Hebdo, probabilmente durante un corso sulla libertà d’espressione, scrive Le Monde.

In una Parigi già provata dall’epidemia di coronavirus torna l’allerta terrorismo. Un giovane è stato abbattuto dalla polizia a Eragny, nel dipartimento della Val d’Oise, nell’hinterland di Parigi. Avrebbe decapitato una persona. 

Il presidente francese, Emmanuel Macron, si è recato alla cellula di crisi al ministero dell’Interno per seguire le indagini sulla decapitazione del professore di liceo in banlieue di Parigi, secondo quanto reso noto dall’Eliseo. Il ministro dell’Interno, in visita in Marocco, è precipitosamente rientrato a Parigi.

Stando a fonti di stampa, l’aggressore ucciso dalla polizia potrebbe essere uno studente del liceo. La procura antiterrorismo ha aperto un’inchiesta.

Secondo Europe 1, l’uomo abbattuto aveva minacciato alcuni agenti di Confians-Sainte-Honorine, vicino Parigi. I fatti si sono svolti intorno alle 17:00, nei pressi di una scuola.

La procura nazionale antiterrorismo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per “omicidio in relazione con un’azione terroristica” e “associazione a delinquere terrorista criminale”. (Fonte: Ansa)