Grandissima affluenza nelle 14 sale italiane dove è programmato Parthenope con un’unica proiezione di mezzanotte: con 4000 presenze per circa 300 spettatori per cinema e la media schermo più alta (per un totale di 18mila circa), il film di Sorrentino, presentato all’ultimo festival di Cannes, entra già nella top ten delle pellicole più viste.
Paolo Sorrentino ha salutato ieri, 19 settembre, il pubblico del cinema Troisi a Roma, accolto da un pubblico di giovanissimi che hanno riempito la sala. Venerdì 20 settembre lo presenterà a Milano al Beltrade e all’Anteo con il rapper Guè, e sabato 21 a Napoli al Filangieri (23:30) e Modernissimo (00:00) con Peppe Lanzetta. Domenica 22 il regista saluterà il pubblico di Roma al Giulio Cesare alle 23.30 e al The Space Moderno a mezzanotte, mentre lunedì 23 Luca Bigazzi e Daria D’Antonio e Mercoledì 25 gli interpreti Celeste Dalla Porta, Dario Aita e Daniele Rienzo, saluteranno il pubblico al Troisi, sempre a mezzanotte.
Parthenope di Sorrentino in top ten con 14 visioni a mezzanotte in tutta Italia
“Volevo raccontare la lunghezza del viaggio di una vita, che è un viaggio epico, perché ciascuno di noi è eroico nell’affrontare la vita con tutti suoi rovesci e le sue sfaccettature”. Paolo Sorrentino per Parthenope, il suo film più sentimentale, aveva immaginato un pubblico di giovani e – con la neonata distribuzione Piper Film – ha scelto una chiave inedita per presentarlo: una settimana di anteprime di mezzanotte.
Nell’anteprima romana, sollecitato da Malcom Pagani, Sorrentino ha definito Parthenope “un film sull’idea del tempo che passa. Che non significa stare li ad avere rimpianti, rimorsi e malinconie. Vuol dire raccontare la lunghezza e l’ampiezza della vita della quale ciascuno di noi è protagonista, indipendentemente dall’età che abbiamo. Ed essere protagonisti della nostra vita, lunga e ampia, fatta di delusioni, illusioni, rimorsi, di speranze, di amori mancati, di amori riusciti, fa di ciascuno noi, a seconda del sesso, un eroe o un’eroina. Quindi volevo raccontare la lunghezza del viaggio di una vita, che è un viaggio epico, proprio perché ciascuno di noi è eroico nell’affrontare la vita con tutte le sue, i suoi rovesci e le sue sfaccettature”.
Alessandro Libianchi
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