Nella vita tutti e, dico, tutti hanno amato almeno una donna. Che essa sia la mamma, la nonna, la migliore amica, la partner o la cantante preferita, questa sicuramente ricopre un ruolo fondamentale nella propria vita. Con la loro sensibilità riescono a tirare fuori la parte più bella di te anche solo con uno sguardo. Per questo la violenza sulle donne va condannata ad alta voce e tutti insieme.
E se addirittura uno stadio intero si riunisse per questo? Ne esce fuori un qualcosa di meraviglioso come la serata allo Stadio Olimpico di Roma, che oltre a più di 30.000 persone sugli spalti ha visto grandi presenze in campo come l’ex calciatore giallorosso Gabriel Omar Batistuta, l’attore Carlo Verdone, la giornalista Eleonora Boi, la campionessa olimpica Margherita Granbassi, la famosa cantante Anna Tatangelo e tanti altri, che hanno voluto unire la loro voce al coro forte e sempre in crescendo il quale canta una fantastica melodia incentrata sulla difesa di questo meraviglioso essere che è l’essere umano. Esatto, essere umano, perché la difesa delle donne è un qualcosa che deve essere intrinseco nella natura umana e bisogna farlo capire al mondo tutti insieme.
Noi di Metropolitan Magazine Italia abbiamo presenziato l’evento con assoluta felicità entrando, in punta di piedi ma orgogliosamente, nello spicchio di stadio più affascinante: la Tribuna Stampa. Andrea Mari ed Andrea Candelaresi, i nostri inviati nella fredda serata romana dello Stadio Olimpico, hanno assistito alla totalità dell’evento conosciuto come “Partita Mundial”, il calcio che corre in soccorso di tutte le sfortunate donne che, purtroppo, sono vittime di violenze da parte di chi, invece, dovrebbe proteggerle con amore ed assoluta dedizione. Volevamo e dovevamo esserci: siamo fermamente convinti, infatti, che gli organi di comunicazione debbano catalizzare la massima attenzione su questi tremendi fatti che, ormai, stanno riempiendo le pagine, digitali o cartacee, di tutti i mass media. Attori, artisti, ex calciatori e varie personalità di spicco nel campo sportivo: tutti insieme, in modo deciso, hanno assestato un “calcio” figurato a tutti coloro che vigliaccamente appongono le loro sudice mani su una donna. Perché una donna “non deve essere sfiorata nemmeno con un fiore” e di questo, cari lettori, siamo fermamente convinti. Tutti. Ecco la cronaca dell’evento:
La serata che si è scagliata contro la violenza sulle donne è iniziata alle ore 18:00 ed i protagonisti sono stati i bambini: hanno sfilato infatti, sulla pista d’atletica che abbraccia il campo da calcio dell’Olimpico, numerose scolaresche proveniente da tutto il territorio laziale: Roma, i Castelli Romani, Latina e molte altre città della regione che ospita la capitale d’Italia hanno presenziato all’importante evento facendo sentire le voci dei giovani alunni. È fondamentale, secondo noi, educare e sensibilizzare le generazioni future per scongiurare, nel modo più soft possibile, fatti osceni di cronaca che, purtroppo, troppe volte si tinge di color nero.
La tenere sfilata dei ragazzini, poi, ha lasciato spazio a due partite di calcio che hanno anticipato il piatto forte della serata: la Partita Mundial. Entrambe durate trenta minuti, le contese amichevoli hanno visto trionfare la rappresentativa della Polizia mentre, nella prima gara, si è generato un pirotecnico 2-2 tra Artisti&Magistrati e Attori.
Le due piccole gare sono seguite da una sfilata di moda antica e dall’esibizione live di due cantanti: Thomas Grazioso e Anna Tatangelo. Quest’ultima, ha portato sul manto dello stadio Olimpico una canzone carica di significato dal titolo “Essere una donna”. Nel componimento della cantante romana si riesce a percepire tutto l’orgoglio di appartenere a quel “gentil sesso” troppo spesso bistrattato. Canzone perfetta in un contesto calzante. L’esibizione canora dei due artisti, applauditi dal pubblico accorso nel maggior impianto sportivo romano, è stata seguita dall’Inno di Mameli suonato, a squadre schierate in campo, nel centro del centrocampo. Dopo aver cantato tutti insieme “Fratelli d’Italia”, il pubblico si è preparato per il segmento più atteso dell’intera serata: la gara denominata “Partita Mundial“.
Italia contro Resto del Mondo, personalità di spicco del mondo dello spettacolo, ex calciatori ed artisti famosi: ecco la cronaca della gara targata Metropolitan Magazine Italia:
La rosa dell’Italia: Amelia, Ballotta, Lo Cicero, Perrotta, Stendardo, Delvecchio G., Giordano, Battista, Pasotti, Zeno, Capuano, Brugia, Oppini, Ghione, Base, Davoli, Giletti, Romondini, Fortunato, Tommasi (C), Lotti, Palamara, D’Onofrio, Sirignano, Cinque, Giannichedda, Fiore, Insegno, Propizio, Santagata, Atturo, Aiello, Pantano, Cafiero, Ferri. All. Margherita Granbassi e Nando Orsi.
La rosa del Resto del Mondo: Frey, Konsel, Cesar, Wilms, Mandredini, Aldair, Cribari, Lucileia, Oliveira, Candela, Hamarz, Mihajlovic, Lima, Fremont, Batistuta, Castroman, Matuzalem, Fuentes, Castan, Muller, Lovizon, Winter, Garrone, Tedeschi, Capparoni, Frolov. All. Alena Seredova, Marco Tardelli, Zdenek Zeman. Vice all. Stefano Barchiesi.
Direttori di gara: Mainella, Negro, Ciufoli e Bartocci.
Il tabellino del match: Italia – Resto del Mondo 3-5 (5′ Cesar, 7′, 53′ Batistuta, 25′ Lotti, 64′, 77′ Pasotti, 85′ Winter, 87′ Riana Nainggolan)
Amichevole nata per una giusta causa. Nessuno ama perdere, però, e l’agonismo in campo si percepisce anche dalla Tribuna Stampa. Parte forte il Resto del Mondo che assesta alla compagine nostrana un tremendo destro, sinistro da capogiro: al 5′ è Cesar (ex Lazio ed Inter) ad inaugurare la “giostra del goal” sfruttando un comodo assist del compagno di squadra mentre al 7′ è Batistuta (ex Fiorentina, Inter e campione d’Italia con la Roma guidata da Capello) a battere il portiere Amelia con un pregevole tocco di prima intenzione. Gli ospiti premono forte e sfiorano più volte il tris ma, dal nulla o quasi, l’Italia si desta cominciando a macinare gioco: dopo aver ricordato al 13′ lo sfortunato Davide Astori con un lungo e commosso applauso generale, i calciatori italiani si sono resi pericolosi dalle parti di Konsel con la bella azione in solitaria di Tommasi che, dopo aver portato palla per venti metri, ha concluso debolmente.
Al 23′ Tommasi avrebbe gonfiato la rete avversaria ma il presidente dell’A.I.C (Associazione Italiana Calciatori) è stato pescato in fuorigioco dal guardalinee. È il preludio alla prima rete azzurra della serata: al 25′ è il ministro dello sport Lotti a calamitare un cross dello stesso Tommasi girando, al volo, sotto all’incrocio dei pali. Nulla può l’estremo difensore del Resto del Mondo sulla parabola velenosa del ministro che, subito dopo, esce dal rettangolo verde di gioco. L’Italia prende coraggio e sfiora per due volte il pareggio con Giordano, ex bomber della Lazio. La ripresa si riapre con lo stesso tema di fine prima frazione: gli azzurri di Orsi attaccano a testa bassa cercando il punto del pari. Pasotti, entrato da poco, sfiora per due volte il pareggio. Merito di Frey, ex portiere della Fiorentina entrato per sostituire l’austriaco Konsel, che sbarra la via del goal all’attore per il dispiacere degli spettatori. La serata acquisisce toni grigi per la compagine azzurra quando Batistuta si gira come ai vecchi tempi piazzando la sfera sotto al sette di Ballotta. Al 53′ il risultato è 3-1 in favore del Resto del Mondo. Sembra una gara ormai chiusa ma Pasotti la riapre con una doppietta meravigliosa che porta il risultato sul 3-3. Al 78′ Ballotta chiude lo specchio della porta alla squadra avversaria dimostrando, nonostante l’età, di possedere ancora un colpo di reni degno della Serie A.
Gli italiani calano nel finale ed il Resto del Mondo ne approfitta per vincere la partita: al 86′ è Winter a freddare l’estremo difensore avversario sul primo palo regalando il nuovo vantaggio alla compagine ospite. L’Italia tenta di recuperare ma in contropiede chiude la pratica Riana Nainggolan (sorella del calciatore della Roma) che scarta Ballotta ed appoggia in rete il pallone del definitivo 5-3. Vince il Resto del Mondo tra applausi ed abbracci nel rettangolo verde di gioco: esce vittorioso anche il fair play, micidiale arma di sensibilizzazione contro tutte le brutture del mondo. Lo sport, seguito da milioni e milioni di appassionati, è uno dei veicoli più importanti per denunciare avvenimenti orrendi come, appunto, la violenza sulle donne.
Una serata piacevole, divertente ed importantissima: eventi di questa portata, per quanto non possano cambiare materialmente i fatti di cronaca, DEVONO spingere ognuno di noi a migliorarsi nei rapporti interpersonali frenando, se possibile, il lato dominato dalla collera immotivata (nessun problema può risolversi con una violenza, ne siamo certi) in favore di una più lucida analisi della situazione. La violenza delle donne sta diventando una vera e propria piaga del nostro tempo, pari al brutto male che tutti noi chiamiamo tumore. È da curare, vincere ed estirpare per sempre dalla nostra società. Se, ancora, vogliamo definirla come “civile”. Proprio in nome di questa civiltà tanto rincorsa ed agognata da tutti noi, dobbiamo dare credito e giusta luce a questo tipo di manifestazioni: per educare le generazione future a non commettere i grossolani errori di quelle passata, serve un’unione d’intenti che ieri sera abbiamo commentato live dallo Stadio Olimpico in Roma. Perché un futuro migliore, senza violenze di nessun genere, è possibile da costruire! Basta soltanto volerlo fino in fondo senza aver paura delle possibili sconfitte, almeno inizialmente, del presente.
ANDREA MARI & ANDREA CANDELARESI