Passengers è un film del 2016 diretto da Morten Tyldum e scritto da Jon Spaihts. Passengers è un film che probabilmente non tutti hanno ancora visto ma che va visto! Qualcosa di nuovo, da una parte abbiamo l’amore quasi “patetico” del Titanic e dall’altra la fantascienza di “Gravity”.
Un film eccezionalmente speciale con i suoi effetti, ma con una trama per alcuni versi “quasi scontata”. La storia d’amore tra i due protagonisti Aurora Lane (Jennifer Lawrence) e Jim Preston (Chris Pratt) non è il fulcro della storia, anche se in alcuni istanti della pellicola sembra quasi assurda e surreale, ma ci troviamo di fronte ad un esperimento interstellare e unico, non ancora a termine: la navicella Avalon sta compiendo il suo primo viaggio (120 anni) verso una “Nuova Terra”, ma il destino vuole che Jim “il meccanico tutto fare” per un guasto anomalo si sveglia: si si sveglia, ma da cosa? Da un’ibernazione di 120 anni, l’unico dei 5000 passeggieri dormienti durante il “il trasporto”. Gli altri 4999 ibernati si sveglieranno, allo stesso modo in cui si sono addormentati, ma in una nuova terra e in una nuova vita dopo più di un secolo di “sonno”. Dopo un anno dal risveglio, Jim pieno di solitudine e pazzia in una bellissima navicella, curata nei minimi particolari: come se fosse una gran nave da crociera di lusso con migliaia di comfort, decide, egoisticamente, di svegliare un’altra passeggiera addormentata “Aurora” e sceglierla come sua compagna di viaggio.
Aurora scoprirà solo più avanti che il suo, però, non è stato un guasto anomalo come quello accaduto alla capsula di Jim, ma bensì una scelta di “strana sopravvivenza” del suo ormai amante , privandole così la sua vita futura, ma rendendola prigioniera di questa meravigliosa navicella per il resto della sua vita (purtroppo mancano ancora 90 anni all’arrivo). Cosa succederà più avanti ve lo lascerò scoprire.
Un film di fantascienza, ma quanto c’è di reale in tutto ciò? Voi non lo sapete, ma oggi nel 2017 vantiamo numeri molto alti di persone che hanno scelto l’ibernazione con la speranza che un giorno qualcuno li possa risvegliare, anche tra qualche secolo. Ma come funziona l’ibernazione?
Oggi abbiamo ben 134 ibernati nel mondo, lo sapete? La procedura costa dai 150.00 ai 200.000 dollari ed è iniziato il Business sull’immortalità: Oltre alle due società americane, la Alcor ed il Cryonics Institute, è nata anche la società russa Kryorus.
Il processo di ibernazione deve essere veloce, per evitare la decomposizione del corpo: entro due minuti dalla morte clinica, la testa del paziente deve essere portata a –196 gradi, dopodiché il sangue viene sostituito con un compost chimico denominato liquido criogenico e il corpo viene inserito nei silos a testa in giù. Insomma, l’uomo viene conservato come se fosse un sottaceto, nella speranza che tra cinquant’anni oppure tra due secoli la scienza li possa far rivivere. E tra le duemila persone che hanno prenotato la loro speranza per l’immortalità c’è anche un italiano, un imprenditore morto a 75 anni, e che già da due anni attende nel suo barattolo d’azoto. Un suo amico, Giovanni Ranzo, 55 anni, spiega che farà altrettanto: “L’ibernazione per me è l’unica alternativa all’estinzione”.