Pirandello, vedere il vero oltre la verità

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Di Redazione Metropolitan

Pensaci Giacomino! Regia di Fabio Grossi, con Leo Gullotta. Una produzione Teatro Stabile di Catania e compagnia Enfi Teatro di Roma

Un paesino siciliano, una ragazza che si è messa nei guai e un anziano che con coraggio decide di sposarla, sistemarla economicamente e persino permetterle di continuare a vedersi col fidanzato dal quale aspetta il bambino, scatenando pettegolezzi e malignità tra la gente del posto e le famiglie dei due ragazzi che vanno su tutte le furie.

LEO GULLOTTA (FOTO DAL WEB)

È la trama arcinota della commedia di Pirandello, Pensaci Giacomino! in scena ieri sera al teatro  Walter Chiari di Cervia per la regia di Fabio Grossi, che ha deciso di ambientarla negli anni’50. Siamo in pieno boom economico, di tempo ne è passato, dalla pubblicazione della commedia, nel 1916, ma l’ipocrisia e il pregiudizio non demordono, si perpetuano, impermeabili e trasversali a qualsiasi mutamento sociale.

Ed ecco che la trasgressione sfrontata e generosa del settantenne Agostino Toti, interpretato da Leo Gullotta, diventa ancora una volta, come succede nelle opere di Pirandello, uno smascheramento delle contraddizioni della moralità quando viene imposta con tanta rigidità da rovesciarsi nel suo contrario e la  gente, placida acconsente. 

LEO GULLOTTA (FOTO DAL WEB)

La gente che si scandalizza. Parla. Giudica. Condanna, quasi sempre con maligna soddisfazione. Toti, una vita di insegnante con una misera pensione e l’inaspettata eredità di un fratello morto in Romania che aggiusta il tiro e gli apre lo scenario inedito del riscatto che ha il volto di questi due ragazzi ai quali decide di assicurare un futuro, una volta morto lui.

La sua ribellione lucida alle convenzioni è un’avventura intrapresa per se stesso prima ancora che per Lillina e Giacomino. Sa  di protagonismo e di paternalismo, patetico ma vero. Di disperazione e solitudine che fanno sorridere con amarezza. Si è mai visto che un marito insista con protervia che l’amante di sua moglie torni da lei? 

Eppure a conti fatti è questo che succede  e si può non vedere che questo, fermarsi sulla soglia del pregiudizio e godersi lo spettacolo indecente. O rendersi conto come fa Giacomino alla fine, del dono inaspettato che gli è capitato e fregarsene delle convenzioni.

LEO GULLOTTA IN PENSACI GIACOMINO! (FOTO DAL WEB)

Un Agostino Toti risoluto ma ironico, quello di Gullotta, attorno al quale ruotano come satelliti tutti gli altri personaggi, per una mise en scene dove il dramma delle maschere di Pirandello si incrocia con tematiche sociali.

Anna Cavallo