Perché la Tod’s ha messo fuori Chiara Ferragni

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Di Redazione Metropolitan

 Proprio ora che sta per salutare Piazza Affari, Tod’s chiude il semestre in utile, torna a crescere a due cifre e sigla alcuni contratti pubblicitari con Chiara Ferragni. Così l’influencer, che un anno fa era entrata nel consiglio di amministrazione del gruppo marchigiano come “indipendente“, pur restando all’interno del board perde i requisiti di indipendenza.

Chiara Ferragni fuori dalla Tod’s 

Il Cda del gruppo ha “preso atto della dichiarazione resa dal consigliere Chiara Ferragni in ordine al venire meno dei requisiti per poter essere qualificata indipendente in ragione di una prestazione occasionale di servizi pubblicitari a favore della società”, prestazione che è stata “resa previo parere del Comitato operazioni parti correlate, e non potendosi aprioristicamente escludere che, in futuro, si presentino altre opportunità di collaborazione”. Il Cda ha conseguentemente “effettuato le verifiche di propria competenza e appurato il venir meno del requisito di indipendenza in capo a Chiara Ferragni, la quale non è membro di alcun comitato endoconsiliare”, aggiunge Tod’s.

“Grazie all’andamento dei ricavi, il semestre ha registrato un miglioramento anche nella redditività operativa- ha commentato Diego Della Valle -. Siamo soddisfatti di questi risultati, che confermano l’apprezzamento per l’eccellente reputazione dei nostri marchi e per l’alta qualità dei nostri prodotti: peraltro guardiamo con attenzione l’andamento dei mercati internazionali, attualmente difficili e ricchi di incognite, sia sotto il profilo economico che geo-politico”. Con l’unica eccezione della Cina (-13% per le prolungate chiusure), tutti i mercati compresa l’Italia (+23% rispetto al 2021) sono tornati a crescere a due cifre, così come a due cifre sono cresciuti le borse e la pelletteria (+44%) che maggiromente contribuiscono sul margine

Chiara Ferragni era stata nominata membro del cda di Tod’s nella primavera 2021. Dopo l’annuncio, arrivato il 9 aprile, il prezzo delle azioni dell’azienda ha avuto un netto aumento: da 28,18 euro del 1° aprile 2021 ai 39,32 del 23 aprile (a giugno le azioni hanno raggiunto il massimo valore annuale, 63,85 euro). Un rialzo netto, tanto che si era parlato di un “effetto Ferragni” per un valore quantificabile in quasi 100 milioni di euro.

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