Che cosa preparerete per il menù della Vigilia di Natale? Noi vi consigliamo di affidarvi alla tradizione. L’usanza vuole che le ricette per il Cenone tradizionale del 24 di dicembre siano a base di pesce: anguilla, baccalà, capitone e poi salmone, crostacei, gamberi e gamberoni, gratin, pesci al forno, e così via. Il menù della Vigilia di Natale è una vera festa del mare.
Non fatevi scoraggiare dalla difficoltà perché in realtà l’elemento fondamentale per la riuscita di questi piatti è la qualità: se il pesce è fresco, freschissimo, la ricetta sarà un successone; e lo stesso vale per crostacei e affini.
Perché si mangia pesce alla Vigilia di Natale?
Vi siete mai domandati perché si mangi pesce la Viglia di Natale? Anche se spesso si dice che le origini di questa tradizione affondino nel Vangelo e nei testi sacri, secondo cui astenersi dalla carne sarebbe una forma di rispetto per la nascita di Gesù (come, a Pasqua, per la sua morte), la realtà è diversa. La rinuncia alla carne il giorno prima di Natale è soprattutto un’usanza popolare.
È altrettanto vero però che il Codex Iuris Canonici, nel 1917, aveva effettivamente prescritto l’astinenza dalla carne e il digiuno nei giorni della vigilia delle solennità di Pentecoste, dell’Assunta, di tutti i Santi e del Natale, ma la Costituzione Apostolica Paenitemini, firmata nel febbraio 1966 da Paolo VI, superò queste indicazioni, e stabilì che il digiuno fosse necessario soltanto il mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo, e l’astinenza dalla carne tutti i venerdì dell’anno, ma non più nelle vigilie, compresa quella di Natale.
Menù della Vigilia di Natale
Antipasti
L’antipasto è il momento più creativo del cenone, ma le danze non possono che aprirsi con una delle ricette napoletane più amate: la pizza di scarole con il suo saporito ripieno di olive, acciughe, pinoli e uvetta. All’appello ci sono anche salmone o alici marinate e la tipica insalata di polpo.
Primi
Sul primo piatto non si discute, il 24 dicembre si mangiano spaghetti alle vongole. Al massimo, si può discutere su come fare gli spaghetti alle vongole: qualcuno li preferisce in bianco, qualcuno in rosso o “macchiati”, con qualche pomodorino qua e là. Per fortuna, lo spirito delle festività smorzerà eventuali polemiche a riguardo.
Secondi
Si passa al secondo, o meglio ai secondi. Di solito si preparano spigole e orate al cartoccio o all’acqua pazza, ovvero cotte in padella con aglio, pomodorini, vino bianco e prezzemolo.
Subito dopo è il momento di friggere: a piacere ci potrà essere una frittura di calamari – rigorosamente fatta al momento per non perdere croccantezza -, ma di certo non mancherà il baccalà fritto in pastella (con quella che avanza, si preparano le zeppoline). In accompagnamento capitone fritto o cucinato in umido, considerato un vero e proprio portafortuna per il nuovo anno alle porte.
Contorni
Secondo la tradizione, i contorni sono esclusivamente due. In primis, la famosa insalata di rinforzo con cavolo bollito, acciughe, olive e papaccelle (un particolare tipo di peperone dolce).
Poi, i cosiddetti broccoli di Natale, del tutto differenti dai classici broccoli e molto più simili ai friarielli napoletani. Conosciuti anche come vruoccole ‘e fronnna e diffusi principalmente nell’Agro Nocerino-Sarnese, si compongono da foglie e piccole infiorescenze verdi. Come si preparano? Dopo averli puliti e sbollentati, vanno ripassati in padella con aglio, olio e peperoncino e serviti con qualche spruzzata di limone.