Non si fermano le fiamme nella penisola: dopo la devastazione degli scorsi giorni in Sardegna e in Sicilia, oggi è Pescara che brucia sotto un incendio.
In Abruzzo è scattata l’emergenza incendi, a mobilitarsi sono stati pompieri, protezione civile, sindaci e presidente di Regione. Le fiamme non stanno risparmiando nessuna provincia abruzzese anche se è a Pescara la situazione più preoccupante.
L’incendio nella pineta Dannunziana
Sono drammatiche le immagini che arrivano da Pescara per l’incendio che sta devastando la zona sud della città e in particolar modo la Pineta Dannunziana. Le fiamme hanno raggiunto le abitazioni e nelle spiagge è stato un fuggi fuggi generale: le scintille spinte dal vento hanno fatto incendiare le palme degli stabilimenti balneari. All’ANSA il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha dichiarato:
“Abbiamo dovuto evacuare diverse abitazioni e anche stabilimenti balneari. Il principale avversario è il vento caldo. Con l’elicottero dei vigili del fuoco si sta cercando di limitare i danni”.
Al momento sono 5 le persone trasportate in ospedale, tra cui una bambina e due suore che risiedono in una struttura che si trova nell’area interessata dal rogo. Per loro un’intossicazione da fumo ma le condizioni non sarebbero gravi.
Le fiamme nel resto della regione
Incendi non solo a Pescara ma anche nel resto della regione. Le fiamme sono divampate anche sulla Costa dei Trabocchi e in Val di Sangro e hanno comportato nel pomeriggio di oggi la chiusura delle uscite dei caselli autostradali dell’area industriale Val Di Sangro e Lanciano. Nel teramano a preoccupare maggiormente, al momento, è la situazione che si registra ad Altavilla, nel Comune di Montorio, dove un incendio ha reso necessario evacuare la popolazione, costituita da circa 60 persone. Forte è il sospetto che la matrice degli incendi sia dolosa; in questo senso stanno già indagando le forze dell’ordine. n particolare, secondo quanto si è appreso da fonti regionali, nell’incendio che si è sviluppato a Casalbordino (Chieti) è emerso che le fiamme si propagano ogni 700-800 metri, un segno che potrebbe essere la mano di un piromane ad aver preparato gli innesti.
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Giulia Moretti