Phyllida Lloyd con “Herself – La Vita che Verrà”: inno alle donne in fuga dalla violenza – RomaFF15

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Di Redazione Metropolitan

"Herself -  La Vita  che Verrà" di Phyllida Lloyd
Herself – La Vita che Verrà” di Phyllida Lloyd

Presentato al Sundance Film Festival, “Herself – La Vita che Verrà“, arriva alla Festa del Cinema di Roma in coproduzione con Alice nella città e prossimamente nelle sale il 25 novembre distribuito da BIM. La pellicola è un’opera cinematografica tutta al femminile, che denuncia il delicato tema della violenza domestica sulle donne, un argomento attuale e drammatico; protagonista principale l’attrice teatrale britannica Claire Dunne, diretta dalla regista Phyllida Lloyd, conosciuta per il suo pluripremiato lavoro teatrale che include la trilogia di Shakespeare (Donmar Warehouse/St. Ann’s Warehouse), nonché realizzatrice di “Mamma Mia!” e “The Iron Lady” (Oscar alla migliore attrice per la star, Meryl Streep).

Queste, le parole della regista alla conferenza stampa in collegamento streaming presso L’Auditorium Parco della Musica: Io e Claire abbiamo parlato con avvocati e giudici, soprattutto per la procedura all’interno dei tribunali che si occupano dei casi di violenza; spesso queste donne vengono trattate come persone che hanno qualcosa di cui vergognarsi, come fosse colpa loro; invece non sono vittime, ma piene di coraggio.

Claire Dunne e la piccola Molly MacCan in "Herself -L aVita che Vorrei"
Claire Dunne e la piccola Molly MacCan in “Herself -L aVita che Vorrei

“Herself” di Phyllida Lloyd – Trama

La storia è quella di Sandra, interpretata da un’intensa e incredibile Claire Dunne, giovane madre con due bambine che, all’ennesima violenza da parte del marito (Ian Lloyd Anderson, noto per il suo ruolo di Dean in Love/Hate), trova la forza per lasciarlo, avendo il coraggio di fuggire con le sue due figlie. In lotta contro una società che sembra non poterla proteggere e con l’obiettivo di creare un ambiente accogliente per le bambine, decide di costruire da sola una casa tutta per loro. 

Sandra non ha nulla, soltanto i servizi sociali (Harriet Walter e Conlerh Hill), che la trasferiscono con le piccole in un hotel all’aeroporto. Tra vari lavori, come cameriera, e la prospettiva di avere una casa tutta per sé, il suo ex cercherà di convincerla a tornare con lui con le buone o con le cattive. 

https://www.youtube.com/watch?v=VgmehHoBC3k

Phyllida Lloyd e la spinta alla rinascita

Il tema trattato nel film della regista, affronta anche il problema della mancanza di alloggio per le donne che scappano da uomini violenti, un problema molto sentito in Gran Bretagna e Irlanda città natia della Lloyd, la quale afferma: “C’è una grande mancanza di edilizia popolare per queste donne, e con il flm, volevamo spingere il governo ad occuparsi di queste persone in condizioni di emergenza. Volevamo dire ‘c’è speranza, non perdetela. Non perdete la vostra capacità, la vostra inventiva, la vostra ispirazione. La costruzione di una casa, come avviene nel film, è qualcosa che richiede il sostegno della comunità. Mai come in quest’epoca di Covid comprendiamo quanto sia rilevante esser parte integrante di una comunità”, sottolinea ancora la regista.

Questo film ci fa comprendere come un periodo buio e disastroso della nostra vita possa abbatterci ma senza essere la vera fine; una lotta per la propria dignità e storia di rinascita piena di ottimismo sottolineata da un commovente ritratto di famiglia.

Phyllida Lloyd sul set di “Herself – La Vita che Verrà

Giuliana Aglio