Piacenza, i grandi attaccanti sono passati da qui

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Di Redazione Metropolitan

Con l’emergenza Coronavirus tutto il calcio si è fermato e ci si chiede come andranno a finire i campionati. Approfittiamo della pausa per fare un salto nel passato e ricordare tutti i calciatori passati tra le fila del Piacenza.

Piacenza, facciamo un passo indietro

Il Piacenza è stato molto spesso un trampolino di lancio di grandi giocatori, affermatisi poi in grandi squadre. Ma siamo sicuri di ricordarceli tutti?
Partiamo dal presente. Il grande attaccante di oggi è Daniele Paponi. 13 reti in 23 presenze ne fanno il miglior marcatore del Piacenza in questa stagione. Certo, per raggiungere i grandi nomi dei biancorossi ha molta strada da fare, ma se la squadra lotta per rimanere in zona play-off il merito è anche suo.

Andando indietro nel tempo, dal 2008 al 2010 milita nelle fila del Piacenza Davide Moscardelli. L’attaccante nato in Belgio mette a segno 22 goal in 77 partite (media di 0,29 goal a partita). Prima di lui, un giocatore poi affermatosi anche alla Juventus che ha indossato la maglia rossa è stato Simone Pepe. La sua carriera in Emilia-Romagna corrisponde alla stagione 2004-2005, quando arriva in prestito dal Palermo. Pepe segna 12 goal in 30 match (media 0,4), dopodiché saluta e ritorna al Palermo, da cui ripartirà il suo valzer di trasferimenti.

Amauri è uno di quegli attaccanti che hanno avuto un discreto successo in serie A (militando in squadre top come la Juventus e segnando molto come a Palermo) ma non hanno visto il Piacenza come un vero trampolino da cui spiccare il volo. Il brasiliano, naturalizzato italiano, gioca per i lupi nella stagione 2001-2002 giocando 7 partite senza segnare nemmeno un goal.

Storico attaccante del Piacenza è sicuramente Dario Hubner (a cui è anche dedicata una canzone del noto cantante Calcutta. Le parole del cantante sul perchè avesse scritto del giocatore furono “Perché è uno che ha rinunciato ad andare in Inghilterra per andare a Piacenza che era più vicino a Crema dove stava la moglie, è un po’ una canzone sul riavvicinarsi agli affetti invece di stare sempre in giro”). Hubner giocò al Piacenza dal 2001 al 2003, mettendo a segno 38 goal in 60 presenze. Era un Piacenza neopromosso in Serie A, dove si trasferì per circa 6 miliardi di lire.

Nella stagione 2001-2002 contribuisce in maniera determinante alla salvezza del club grazie a 24 reti, suo primato personale, che gli valgono, a pari merito con Trezeguet, il titolo di capocannoniere della Serie A a 35 anni. E’, al tempo, il più anziano giocatore capace di vincere la classifica marcatori della Serie A — un record che gli sarà strappato solo nel 2015 dai 38 anni di Luca Toni. La singolarità di Hubner sta anche nell’essere l’unico giocatore insieme a Igor Protti ad avere vinto la classifica dei cannonieri di Serie A, B e C1 con PiacenzaCesena Fano.

I mitici anni ’90

Andando ancora indietro nel tempo, un altro top ad aver militato nel Piacenza è certamente Alberto Gilardino. Il giocatore combatte per le già per le giovanili del Piacenza dal 1997 al 1999. Sale poi in prima squadra nella stagione ‘99-’00, mettendosi in luce con 3 goal in 17 presenze. Si trasferirà poi al Verona, da cui inizierà la sua grande carrierà. Gilardino, lo ricordiamo, è anche campione del mondo 2006.

La famiglia Inzaghi ha sicuramente dato un grande contributo alla squadra piacentina, e la società ha sicuramente aiutato Pippo e Simone a “diventare grandi”. Il primo Inzaghi di cui parliamo è Simone, oggi allenatore di una straordinaria Lazio che lotta per lo scudetto. Nato a Piacenza nel 1976, gioca per le giovanili biancorosse dal 1992 al 1994. Dopo alcuni prestiti, torna a casa nel ’97, dove non riesce ad imporsi. Ci riuscirà solo dopo un ulteriore prestito al Brescello. Di ritorno, infatti, nella stagione 1998-1999 metterà a segno ben 15 goal in 30 partite (media di 0,5 goal a partita), facendo anche meglio del fratello.

Filippo Inzaghi (nato a Piacenza nel 1973), infatti, ha avuto una media goal peggiore, seppur comunque ottima. Partito dalle giovanili piacentine, in cui gioca tra il 1985 e il 1991, sale in prima squadra nella stagione 1991-1992. Va poi in prestito al Leffe e al Verona, prima di fare ritorno nella stagione ’94-’95, mettendo a segno 15 goal in 37 presenze. Il suo successivo trasferimento sarà al Parma. Filippo, oggi, allena il Benevento in Serie B. Antonio De Vitis è stato un altro giocatore molto amato dai tifosi. Dal 1991 al 1995 al Piacenza, metterà a segno 49 goal in 120 presenze, indossando anche la fascia al braccio nel ’92-’93 e divenendo uomo-simbolo della squadra.

Gli altri grandi

Altri grandi giocatori che hanno giocato nel Piacenza, non in ruoli offensivi, sono certamente Pietro Vierchwod, difensore campione del mondo di Spagna ’82, al Piacenza dal ’97 al 2000. Metterà a segno anche 6 goal in 79 presenze. Altro allenatore affermatosi negli ultimi anni in Italia è certamente Eusebio Di Francesco, ex-centrocampista, giocatore del Piacenza dal ’95 al ’97. In questo arco di tempo segnerà 5 goal in 67 presenze. Dopo il trasferimento alla Roma con la conquista dello scudetto, tornerà ai lupi dove segnerà altri 12 goal dal 2001 al 2003. Da nominare sono certamente Claudio Gentile, campione di Spagna ’82, che terminerà la carriera al Piacenza, e Alessandro Lucarelli, che inizierà invece la carriera tra i lupi.

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