Cinema

“Piattaforma Festival”: AFIC presenta il nuovo volto dei festival cinematografici durante la pandemia

Il cinema e i festival a lui dedicati hanno cambiato volto per via della pandemia. In questi mesi di emergenza sanitaria si sono reinventati, ovviando alla presenza del pubblico e degli addetti ai lavori con edizioni ibride o totalmente virtuali. E’ ora tempo di bilanci per capire come i festival hanno retto al cambiamento e se questa nuova esperienza possa avere dei risvolti significativi sul loro futuro. Nella giornata di sabato 27 marzo AFIC – Associazione Festival Italiani di Cinema ha, appunto, illustrato, sempre tramite un incontro virtuale, i risultati della ricerca sul futuro degli eventi del cinema intitolata “Piattaforma Festival“.

Si tratta di uno studio condotto tramite un questionario sottoposto a 142 festival di cinema italiani a dicembre 2020. Il sondaggio in questione è stato realizzato dalla stessa AFIC con la collaborazione della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.

I protagonisti dell’incontro

A fare da relatori sono stati il coordinatore del gruppo di lavoro AFIC Federico Vincelli e la responsabile della comunicazione AFIC Francesco Bonera. L’incontro “I luoghi del festival, domani” ha visto la partecipazione di diverse eccellenze del settore cinematografico. Tra questi hanno preso parola Guido Guerzoni (docente all’Università Bocconi), Lisa Giovannitti (analista di Formules), Mauro Antico (gruppo Atlantica Digital Spa) e Gianluca Guzzo (fondatore e CEO di MyMovies).

Hanno espresso la loro opinione anche Carla De Carolis e Marcello Mustilli (esperti legali per la gestione dei diritti), Vittorio Gallese (docente di neuroscienze all’Università di Parma), Roy Menarini (docente di cinema e cultural management all’Università di Bologna), Vittorio Iervese (docente di Sociologia dei processi culturali all’Università di Reggio Emilia) e Marco Dalla Gassa (Università Ca’ Foscari). Infine si sono aggiunti Nicola Borrelli (direttore generale cinema e audiovisivo del MIC), Tiziana Gibelli (coordinatrice della Commissione Cultura Stato-Regioni), Laura Delli Colli (Presidente SNGCI), Alessandro Raja (fondatore Festival Scope)

Il pubblico de “I luoghi del festival, domani”

Un’appuntamento accolto con interesse dalle varie realtà cinematografiche coinvolte nello studio, dalle più piccole alle più conosciute, e non solo. A partecipare alla diretta Zoom sono state infatti oltre 90 persone, tra direttori e organizzazione di manifestazioni cinematografiche, mentre sono stati quasi 100 coloro che hanno seguito la diretta su Facebook, generando così più di 3000 visualizzazioni attraverso le varie condivisioni.

Una partecipazione che fan ben sperare, dimostrando come “il comparto cinematografico è compatto e l’attenzione da parte delle istituzioni è alta“. La presidente di AFIC Chiara Valenti Omero ha, inoltre, dichiarato: ” Da adesso parte una nuova sfida per il futuro, che prevede una maggiore collaborazione con le singole Regioni e l’AFIC stessa nella convinzione che le prossime misure sulle quali si dovrà lavorare con la DGCinema dovranno essere strutturali per garantire un futuro di rinnovamento per tutto il comparto promozione“.

I numeri dello studio “Piattaforma Festival”

Per capire meglio quali siano state le potenzialità e criticità degli eventi su piattaforma digitale è necessario parlare di numeri. Tra coloro che hanno partecipato allo studio 83 festival cinematografici sono associati AFIC, mentre i restanti 59 non hanno relazioni con l’associazione. Il 32% dei festival ha più di 20 edizioni alle spalle e il 93% presenta film e cortometraggi internazionali. Il 45% ha una programmazione sia di cortometraggi che lungometraggi e il 96% prevede incontri con gli autori.

Dove e come si sono svolti i festival cinematografici?

Delineati i dati specifici del campione, AFIC ha illustrato i numeri relativi alle modalità con cui si sono svolti gli eventi cinematografici nel periodo pandemico. L’anno scorso su 142 festival il 12% non ha avuto luogo. Si sono, invece, svolti in presenza solo il 31% e hanno preso vita tra i mesi di luglio e ottobre. I festival che si sono svolti solo online sono il 30%, mentre hanno scelto la modalità ibrida il 27%. Queste misure sono state adottate da marzo a dicembre in modo continuativo. I Festival che hanno scelto una modalità di partecipazione gratuita sono stati il 62%, mentre la restante parte ha optato per un accesso alle piattaforme dedicate tramite registrazione e prenotazione.

A proposito di siti che si sono prestati al servizio, tra le piattaforme SVOD utilizzate troviamo in prima linea MYmovies con il 41% di streaming dedicato ai festival. Seguono poi Vimeo con il 21%, proprietaria con il 10%, Opendbb con il 6% e FesthomeTV con il 5%. Il 72% dei film da loro trasmessi è stato geolocalizzato e solo il 74% di questo numero sul territorio italiano.

Dai dati emersi dallo studio pare che l’esperienza online abbia portato ad arricchire la programmazione e ad ampliare l’audience. Tra i festival a pagamento, il 49% ha registrato, infatti, un incremento di incassi. Parlando, invece, dei costi necessari sostenere i festival, si è stimato che il 43% delle realtà prese in esame abbia speso più di 10.000 euro. il 75% sostiene inoltre di aver subito una soppressione o riduzione dei finanziamenti rispetto all’edizione dell’anno passato. Pare che gli sponsor abbiano dovuto diminuire il budget a causa della pandemia, mentre lo Stato e gli Enti si sono dimostrati più sensibili e abbiano confermato il loro sostegno economico.

Per concludere, il 62% dei festival protagonisti di “Piattaforma Festival” ha dichiarato d’immaginare la prossima edizione post Covid in un formato ibrido, arricchendo così la manifestazione con contenuti multimediali disponibili sulle piattaforme online.

A partecipare a

Marta Millauro

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