Il 2 novembre del 1975 l’Italia si svegliò, in tutti i sensi, con una tragica notizia di cronaca nera: Pier Paolo Pasolini, uomo di cultura a trecentosessanta gradi, era stato brutalmente massacrato. Il suo corpo senza vita fu rinvenuto all’Idroscalo di Ostia, nei pressi di Roma, intorno alle 6:30 del mattino da una donna che passava di lì. Una perdita incalcolabile per tutto il panorama culturale italiano che perse, in circostanza violente e drammatiche, uno dei suoi esponenti più importanti e chiacchierati. A cinque anni dalla sua tragica scomparsa, Fabrizio De André, coadiuvato da Massimo Bubola, scrisse “Una storia sbagliata“, canzone dedicata al regista, poeta e sceneggiatore. È “una storia da dimenticare, da non raccontare, un po’ complicata e sbagliata” (come puntualizzò il cantautore genovese in modo polemico), ma abbiamo deciso, comunque, di raccontarla.
La nascita del brano a cinque anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini
Pier Paolo Pasolini morì alle porte di Roma, dopo essere stato pestato ed investito più volte dalla sua stessa vettura. Dell’omicidio fu incolpato Pino Pelosi di Guidonia Montecelio, ragazzo di appena diciassette anni, che fu trovato alla guida dell’auto della sua vittima nei pressi della Stazione Termini. Ancora oggi, però, non si conosce tutta la verità su questo efferato delitto: il 17enne non agì da solo, secondo alcune ipotesi, in quella “notte un po’ concitata“. Il brano vide la luce cinque anni dopo la dipartita dell’uomo di cultura.
Nel 1980, infatti, il lavoro combinato di Fabrizio De André e Massimo Bubola produsse “Una storia sbagliata“, canzone commissionata a Faber da mamma RAI come sigla del programma “Dietro il processo” incentrato sulle morti di Pasolini e Wilma Montesi, modella trovata senza vita il 9 aprile del 1953. Il brano sembra soffermarsi più sull’omicidio Pasolini perché, come dichiarò lo stesso Fabrizio De André, la perdita del regista e poeta:
“…a noi che scrivevamo canzoni, come credo d’altra parte a tutti coloro che si sentivano in qualche misura legati al mondo della letteratura e dello spettacolo, la morte di Pasolini ci aveva resi quasi come orfani. Ne avevamo vissuto la scomparsa come un grave lutto, quasi come se ci fosse mancato un parente stretto“.
In verità, invece, sono diversi i passaggi che onorano la memoria della povera ragazza: il più celebre resta, certamente, la strofa che recita “Cos’altro vi serve da queste vite, ora che il cielo al centro le ha colpite, ora che il cielo ai bordi le ha scolpite“.
Una canzone che trasuda rabbia ed amarezza
L’omicidio di Pier Paolo Pasolini, però, è certamente più presente all’interno del brano: i versi trasudano tristezza, amarezza, commozione e sono vergati da una polemica di sottofondo che arriva, chiara e limpida, all’orecchio di chi ascolta “Una storia sbagliata“. Una rabbia che si palesa direttamente sull’uscio della porta di questo componimento e che annuncia a gran voce, anche ai più distratti, che il testo della canzone è incentrato sul racconto di una vicenda che non sarebbe mai dovuta accadere. Il componimento, più semplicemente, maledice (anche) le indagini poco approfondite e quel senso di vuoto lasciato dalla dipartita del poliedrico bolognese. Un distacco impossibile da superare che genere dolore e senso d’abbandono. Un addio culturale che si ripercuote, ancora, nei giorni nostri.
Le dichiarazioni di Fabrizio De André su Pier Paolo Pasolini
Ecco cosa disse Fabrizio De André in una vecchia intervista:
“Non doveva succedere perché è stato come ammazzare una grossa fetta di cultura. Una cultura, anche, interpreta completamente al di fuori delle regole e delle norme. È stato il primo a dire, apertamente, che non esiste una sola cultura, ma tante e nessuna è più avanti di un’altra. Lui ha cercato di sperimentare di persona, interpretandole in prima persona, queste nuove culture, diverse anche da quella che probabilmente era quella della sua istruzione. Mi sembra quasi sfacciato dire che se l’era andata a cercare (la morte, ndr). Lui volutamente è andato a cercarsi culture diverse ed ovviamente è stato male interpretato e probabilmente questo è uno dei motivi della tragedia...”
La canzone “Una storia sbagliata”
Ecco le strofe che compongono la bellissima canzone che Fabrizio De André ha dedicato, in collaborazione con il cantautore Massimo Bubola, alla morte di Pier Paolo Pasolini:
“É una storia da dimenticare
è una storia da non raccontare
è una storia un po’ complicata
è una storia sbagliata.
Cominciò con la luna sul posto
e finì con un fiume d’inchiostro
è una storia un poco scontata
è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos’altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
É una storia di periferia
è una storia da una botta e via
è una storia sconclusionata
una storia sbagliata.
Una spiaggia ai piedi del letto
stazione Termini ai piedi del cuore
una notte un po’ concitata
una notte sbagliata.
Notte diversa per gente normale
notte comune per gente speciale
cos’altro ti serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
É una storia vestita di nero
è una storia da basso impero
è una storia mica male insabbiata
è una storia sbagliata.
È una storia da carabinieri
è una storia per parrucchieri
è una storia un po’ sputtanata
o è una storia sbagliata.
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos’altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
Per il segno che c’è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata”.
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