Il 2 febbraio del 1921 nasceva a Pescara lo scultore italiano Pietro Cascella. Maestro nel plasmare la materia, le sue sculture sono immediatamente riconoscibili grazie alle forme arrotondate che ricordano degli enigmatici meccanismi cubisti o delle primordiali forme arcaiche.
Gli studi e la formazione sono fortemente connessi alla sua famiglia, composta da pittori e ceramisti quali il nonno Basilio Cascella, il padre Tommaso e lo zio Michele. Dunque, con l’arte che gli scorre nelle vene, inizia a interessarsi alla pittura fin da giovanissimo.

Pietro Cascella, gli studi e i primi progetti
Iscritto all’Accademia delle Belle Arti a Roma, insieme al fratello Andrea frequenta l’ambiente romano della Fornace di Valle dell’Inferno, nonché la nota Osteria dei Fratelli Menghi, punto di incontro di artisti, scrittori e registi del tempo quali Federico Fellini, Carla Accardi e Italo Calvino. Tuttavia nel 1958 Pietro Cascella scopre una vera vocazione per la scultura monumentale.
Il primo progetto è per il monumento commemorativo della liberazione ad Auschwitz, realizzato con il fratello Andrea e l’architetto Julio Lafuente. Da qui si susseguono numerosi progetti quali L’Arco della Pace a Tel Aviv, Omaggio all’Europa a Strasburgo e il Monumento a Mazzini a Milano. E poi ancora il Monumento alla Resistenza per la città di Massa, La Nave a Pescara e la Porta della Sapienza a Pisa.

Pietra di paragone
Molto amato e stimato, di Pietro Cascella il critico Mario De Micheli ha detto:
La tua scultura è incancellabile memoria, orma traccia gesto e segno, temeraria impresa orizzontale e verticale, collocata, sul concitato frangente del tempo. La tua scultura è una pietra di paragone.
Nel 2006 riceve la Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte, appena due anni prima della morte. Oltre che nelle piazze dove si trovano i capolavori monumentali di Cascella, oggi le sue opere si possono ammirare anche grazie all’esposizione permanente diffusa Fuga dal museo e al Museo civico “Basilio Cascella”.
Immagine di copertina: Pietro Cascella nel suo atelier – Photo credits: biografieonline.it
di Flavia Sciortino
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