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Pietro Castellitto presenta “Enea” a Venezia 80: “Ho provato in tutti i modi a non fare un film con mio padre ma una sera…”

Pietro Castellitto insieme al padre Sergio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Quarzo Guarascio e Matteo Branciamore ha presentato il film “Enea” in concorso a Venezia 80, che segna il ritorno del giovane regista romano in Laguna, dove tre anni fa aveva ottenuto il premio per la Miglior Sceneggiatura de “I Predatori” che aveva conquistato la categoria Orizzonti.

Grande attesa per la seconda opera del 31enne che ha esordito in conferenza stampa parlando del concept del lungometraggio: Tutti i personaggi provano a sentirsi vivi e da qui si genera un conflitto…l’idea era quella di svincolarsi dal cliché nel quale la famiglia genera figli nichilisti, Enea è un eroe romantico e pieno di umanità..Il disagio che vive è quello di essere all’altezza della sue ambizioni. Alla vigilia, “Enea” è stato definito un “gangster movie senza gangster” a riguardo Pietro ha dichiarato anche in merito ai personaggi : Il punto di vista che mi ha appassionato era quello di raccontare le conseguenze del sottobosco criminale. I personaggi vogliono creare un mondo dove i baci possano tornare a esistere e per fare questo sono disposti a tutto, tra di loro c’è un mistero che li lega un forte legame che confluisce nell’amore.

Pietro Castellitto ritorna con “Enea” : le parole del regista

Pietro Castellitto presenta Enea a Venezia 80 - Ph © Fabrice Dall'Anese

Sulla selezione musicale: Le musiche sono molto importanti, quelle originali sono molto belle di Niccolò Contessa, bisogna affidarsi anche al proprio termometro emotivo, Maledetta Primavera ho tanti ricordi legati alla gioventù (riferendosi al coro dei tifosi della Roma, ndr) e Spiagge racchiude molti elementi del film come nostalgia e giovinezza. Riguardo la presenza nel film padre Sergio: Ho provato in tutti i modi a non fare un film con mio padre, una sera mi convinsi lo chiamai chiedendogli se sarebbe stato libero a settembre e rispose innervosito , poichè stava dormendo, ma era già un si…. Negli ambienti più formali le persone le comprendi meglio, è stato un modo per comprenderci

Dal canto suo Castellitto Senior ha commentato così l’ingresso nel cast: Tempo prima di quella telefonata notturna ero andato su imdb ed ero accreditato per 99 film, quando mi propose il titolo ho realizzato che sarebbe stato il centesimo, è stato un segno, dovevo azzerare il contatore se reggeva la pompa, (scherzando, ndr). Una relazione nel film tranquilla e sorgiva, proseguita obbedendo al disegno poetico indicato dal regista. Offro una chiave di lettura diversa, ha continuato in conferenza l’artista 70 enne: è la fine di una trilogia di Pietro, che inizia dieci anni fa con la scrittura dei Predatori, poi la digressione alla letteratura con Iperborea e poi al cinema con Enea, a questo punto dovrebbe pensare già al “quarto” film. Mi appassiona il sentimento che Pietro ha messo nelle due stagioni dell’esistenza, giovinezza e vecchiaia

“Enea” la conferenza stampa: i protagonisti

Benedetta Porcaroli sul lavoro con Pietro Castellitto: Un lavoro molto felice per un film complicato e coraggioso, mi sono affidata al quadro preciso e sfumato che Pietro ha disegnato, nel quale ci ha accompagnato durante le riprese. Un film molto emozionante con una stratificazione di storie che m ha travolta in una dimensione unica di questo Enea che ci fa vivere questo conflitto nel fare i conti con la vita e di amare…

Chiara Noschese: Pietro mi ha condotto con molta grazia, il film rende tematiche molto struggenti con grande eleganza, delicatezza e classe, ho avuto modo di poter esprimere le difficoltà…Io non sono genitore è la prima madre che ho fatto al cinema, comprimendo tutto ciò che era successo nella vita cercando di essere un modello genitoriale che purtroppo fallisce, quindi mi ritengo fortunata a fare parte di questo film

Matteo Branciamore: Regista pazzo e visionario che mi da questo ruolo completamente diverso, è stato liberatorio interpretare Gabriel. Mi ha dato la possibilità di improvvisare

Giorgio Quarzo: Lavorare con Pietro è stato facile, è un genio ironico

Spazio anche ai produttori del film, Lorenzo Mieli e Massimiliano Orfei

Lorenzo Mieli: Pietro lo stimavo tantissimo, avevo gran voglia di lavorare con lui e per via di Luca Guadagnino ho letto la sceneggiatura e me ne sono innamorato. Quello che ho trovato nella scrittura lo cercavo da anni, un punto di vista che racconta quel mistero tra nichilismo e romanticismo nei ragazzi ed era centrato in una maniera che mi ha catturato, ragion per cui ho voluto fare questo film.

Massimiliano Orfei: Abbiamo visto il futuro nel cinema italiano, con Pietro siamo all’inizio di un percorso nuovo per il cinema italiano, di cui uscirà il 25 gennaio in Italia da grande film.

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