Muore Pietro Terracina, addio a uno degli ultimi superstiti di Auschwitz

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Di Redazione Metropolitan

Il Dirigente d’Azienda di origine ebraica è scomparso oggi 8 Dicembre 2019, durante la Seconda Guerra Mondiale sopravvisse alla deportazione da parte dei nazisti

Era il numero A-5506 quando il sedicenne Pietro Terracina venne deportato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Con tutti gli otto componenti della sua famiglia. Dai racconti di Terracina emerge la cruenta verità di come scomparvero i suoi genitori. Appena arrivati, dopo essere stati rasati e denudati sono stati condotti alle camere a gas.

All’interno del campo, Terracina stringe amicizia con l’italo-greco Sami Modiano, di due anni più piccolo di lui. Nel Gennaio ’45, avviene la liberazione da parte dei soldati sovietici, ma dopo quel terribile anno, o meglio il biennio 1944-1945 fu veramente difficile tornare alla vita di tutti giorni.

Pietro Terracina ritorna a Roma

Appena ritornato nella capitale, Terracina fu accolto dalla comunità ebraica romana,ha sempre vissuto a Roma svolgendo l’attività di Dirigente d’Azienda. A partire dal 1980, ha svolto attività di testimonianza come “memoria storica” presso scuole, università,istituzioni militari per evitare che simili orrori si ripetano.

Figura fra i fondatori di Progetto Memoria, una collaborazione tra Fondazione CDEC e Comunità Ebraica di Roma. Essa si occupa del coordinamento degli incontri dei testimoni in scuole, enti e associazioni prevalentemente nel Centro-Sud. Nel 2003 è stato nominato Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Nel 2015 gli viene rilasciata la laurea in honoris causa in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università del Molise.

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