Assolta per non aver commesso il fatto“. Si sono espressi così i magistrati al termine del processo della Corte d’Appello di Firenze in merito al caso dell’infermiera di 58 anni presso l’ospedale Villamarina di Piombino (in provincia di Livorno), era stata accusata di omicidio volontario a seguito della morte sospetta di diversi pazienti ricoverati nella struttura sanitaria. Ma stando a quello che riferisce l’Ansa, infatti, ad oggi le accuse delittuose sono venute a decadere e la donna è stata condannata solamente ad un anno e mezzo per ricettazione.

La svolta giudiziaria nella vicenda dell’infermiera di Piombino

Risale al mese di dicembre 2015 l’iscrizione dell’operatrice sanitaria di Piombino nel registro degli indagati. Nel marzo del 2016, invece, venne arrestata in quanto sospettata di aver ucciso dieci pazienti in degenza presso il reparto di anestesia e rianimazione nell’ospedale in cui lavorava tra il 2014 e il 2015. Secondo le prime ricostruzioni, difatti, ne avrebbe provocato la morte grazie alla somministrazione di una dose eccessiva di eparina. Per questo motivo, all’inizio il procuratore generale chiese la condanna all’ergastolo. Ma ora, a distanza di ben sette anni da quel processo, le cose sono decisamente cambiate.

Attraverso il ricorso in appello, i difensori sono riusciti a dimostrare l’estraneità ai fatti della loro assistita. Pertanto, la donna è risultata innocente di fronte alle contestazioni relative alla scomparsa dei ricoverati in quella struttura ospedaliera. Sfortunatamente, però, non si può dire lo stesso per quelle di ricettazione. Quest’ultime arrivano in seguito al rinvenimento di alcuni medicinali all’interno della sua abitazione al momento del suo arresto. E, nondimeno, l’imputata dovrà dunque scontare una pena di un anno e mezzo. Insomma, un’autentica svolta giudiziaria.

Sulla questione si è è espressa proprio la diretta interessata, la quale si è detta sollevata e felicemente sconvolta. A tal proposito, come si legge sull’Ansa, ha dichiarato che:

Ancora non ci credo. Non potevano accusarmi per delle menzogne dette da qualcuno, non c’era altro“.

Scritto da Diego Lanuto.

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