Si chiama (provvisoriamente) “Insieme” ed è il nuovo partito fondato da Pierluigi Bersani e Giuliano Pisapia. “Insieme” sarà l’alternativa al Pd di Matteo Renzi, ormai sempre più lontano dai democratici italiani

E’ stato inaugurato ieri il nuovo partito della sinistra italiana, dai suoi due principali promotori Pierluigi Bersani e Giuliano Pisapia, due volti storici della politica nostrana che con “Insieme” hanno voluto definitivamente abbandonare il Pd di Matteo Renzi.
Oggi nasce la nuova casa comune del centrosinistra – afferma Giuliano Pisapia dalla manifestazione organizzata nella storica Piazza SS. Apostoli -. Senza dimenticare il passato, ma radicalmente innovativo“. Il nuovo movimento politico nasce infatti per dare una risposta a tutti (tanti) coloro che non si riconoscono più nella sinistra renziana e soprattutto in un partito, il PD, ormai non più partecipato, piuttosto capeggiato da Matteo Renzi.

Su tanti, troppi, punti ormai vi erano enormi divergenze di vedute, impossibile quindi andare avanti, seppur non dividendosi veramente perchè “Insieme” rappresenterà comunque un tassello della sinistra italiana che è giusto sia rappresentata adeguatamente e senza compromessi. “Insieme”, secondo le intenzioni dei suoi due fondatori, servirà ad unire e non a dividere, dando una “nuova casa comune” alla sinistra italiana.

Più duro invece Pierluigi Bersani, ormai da tempo ai ferri corti con Matteo Renzi: “Da questa piazza vogliamo rivolgerci a tutto quel popolo di centrosinistra che se ne sta testardamente a casa, disilluso, sfiduciato, spaesato, che sente in tv anche Renzi, ma gli passa come acqua sul marmo. Vogliamo reagire o no? E possiamo accettare che la destra prenda in mano il Paese? Facciamo partire un viaggio in radicale discontinuità con quello che si è visto in questi anni. E non lo facciamo per rancore, nostalgia, antipatia, perché non abbiamo fatto il vaccino obbligatorio contro l’antirenzismo. Un po’ di misura! Il mondo non gira intorno alla Leopolda, veniamo giù!“.

Serve un centrosinistra largo e plurale, politico e civico, con meno non ce la facciamo, con meno possiamo fare solo una nobile testimonianza. Il Pd, e mi spiace dirlo, non è nelle condizioni e nell’intenzione di promuovere un centrosinistra largo perché pensa che si riassuma nel Pd e il Pd si riassuma nel capo, rompendo le radici con una troppo grande parte del popolo. Ecco perché la scelta di oggi. Di ripartire ‘insieme – continua ancora Pierluigi Bersani.

Obiettivo di “Insieme” è quello di rappresentare un’alternativa sia al PD di Renzi, nel quale in molti ormai non si riconoscono ma, soprattutto, ai partiti di destra e “populisti” nelle mani dei quali presto “si rischia” venga lasciato il paese, la Lega e il M5S in primis. Le prossime elezioni potrebbero infatti arrivare già nella prossima primavera e il tempo per riconquistare la fiducia degli elettori è poco.
Non basta però un nuovo sogetto politico diverso nel nome, occorrono anche cambiamenti sostanziali e questi sono molto chiari a Pierluigi Bersani e Giuliano Pisapia che promettono una discontinuità rispetto alle politiche economiche e sociali degli ultimi anni (non ne conosciamo però i particolari ancora), un risanamento generale dell’Italia e soprattutto una nuova fase di partecipazione al progetto europeo in cui l’Italia, pur restandone parte, dovrà portare avanti anche la propria posizione.

Ma cosa ne pensa Matteo Renzi?

Improvvisamente “solo” (forse potrebbe anche gradire) e forte della recente vittoria alle primarie del suo partito, Matteo Renzi non ha esitato ad intervenire in merito alla fondazione di “Insieme”: “C’è chi prova a riscrivere il passato, noi scriviamo il futuro […] Cosa dico a Pisapia, Bersani? Nulla. Sono pronto a ragionare con tutti, ascoltiamo chiunque, ma sui temi del futuro dell’Italia non ci fermiamo davanti a nessuno. Ci devono dire sul merito delle questioni se è giusto un euro in cultura e uno in sicurezza, cosa pensano del bonus cultura… Il Pd parla di questo“.
Secondo il Segretario del PD nella sinistra italiana esiste il “virus dell’utodistruzione” capace di rovinare quanto di buono si sta facendo, avvantaggiando così gli altri partiti, soprattutto in un momento in cui “fuori dal Pd non c’è la rivoluzione socialista, marxista, leninista, ma M5s o la Lega. Fuori non c’è la sinistra di lotta e di governo ma la sconfitta della sinistra“.

Protagonista della giornata in Piazza SS. Apostoli è anche Massimo D’Alema, accolto in pompa magna dai presenti, che, precisando quanto detto da Bersani e Pisapia, sottolina come “Insieme”, appunto, non vuole dividere, aprire un conflitto, ma solo rappresentare un’alternativa, per di più in grado di riunire la sinistra italiana. “Se noi avremo un grande successo, come io spero, sarà possibile riaprire un discorso con il Pd per spingerlo a tornare ad essere una forza che vuole fare il centrosinistra, perché il centrosinistra non è una parola, è una politica e la politica del Pd di questi anni non è stata di centrosinistra, sennò non saremmo qui” – afferma Massimo D’Alema.

Intanto, probabilmente, sembra non aver compreso quanto sta succedendo in queste ore Matteo Renzi, o forse lo ha compreso benissimo ma ha deciso di continuare ancora una volta sulla propria strada: è stato lanciato proprio oggi “Democratica”, il quotidiano online solo del PD, non senza critiche. “Democratica”, il cui Direttore sarà Andrea Romano, rappresenterà unicamente le istanze e le idee del Partito Democratico andando ad accantonare l’Unità (ormai da tempo in una fase di limbo indefinito) nato invece come giornale apartitico ma di tutta la sinistra italiana. Matteo Renzi con questa mossa continua in una sola direzione, la sua e, dotato di paraocchi e paraorecchie, non vuole sentire le ragioni di nessun altro. Questo, ormai, lo abbiamo capito.

Lorenzo Maria Lucarelli