I grandi movimenti a cui abbiamo assistito nel mondo dei videogiochi lo confermano essere come uno dei settori trainanti dello sviluppo IT mondiale e con le migliori prospettive per il futuro.

E anche in Italia il settore videogames sta andando estremamente bene. Ma il leitmotiv che stiamo notando è la tendenza alla convergenza. Non solo fra aziende, che si fondono per diventare più grandi e più forti, ma nello stesso settore tecnico, con una convergenza di programmi e di sistemi.

Le grandi manovre delle major del settore gioco

Come tutti sanno, Microsoft ha acquisito Activision Blizzard e quindi un altro gigante come Sony deve correre ai ripari per contrastare l’iniziativa convergente del porting su GamePass – e le voci che la casa giapponese stia pagando gli studios indipendenti per non aderire all’offerta della piattaforma Microsoft è cosa nota.

Intanto, la sua acquisizione di Bungie ha messo un tassello importante nella sua strategia, con un gruppo di sviluppatori eccellente che fanno una cosa benissimo: progettare degli ottimi sparatutto. Ma l’obiettivo finale di Sony, e di Microsoft, è quello di espandersi nel settore che sta “tirando” più di tutti: il mobile gaming.

La crescita inarrestabile del mobile gaming

Grazie alle evoluzioni nelle tecnologie di trasmissione, tra cui le potenzialità offerte dalla rete 5G, e la grande crescita delle prestazioni dei device, che ormai hanno raggiunto performance incredibili sino a cinque anni fa, i moderni smartphone sono diventati delle vere e proprie consolle portatili.

Questi piccoli “mostri” hanno anche schermi con una resa cromatica eccellente, spinti da chip grafici dedicati: niente da invidiare alle consolle di casa, ormai. E la connessione 5G rende obsoleta anche la classica internet fissa.

Per esempio, tramite uno smartphone è ormai possibile collegarsi a un qualsiasi casinò online italiano, anche quelli in live streaming, e giocare senza alcun lag o freeze dello schermo a proprio piacimento, come se si fosse all’interno di un casinò “fisico” con il croupier che distribuisce le carte davanti a noi. Se uno smartphone riesce a sostenere questo tipo di flusso di dati, analogo a quello di un film trasmesso in alta risoluzione, non c’è davvero limite a quello che può fare nel settore gaming.