La Maschera Turchese è la prima parte del DLC di Pokémon Scarlatto e Violetto intitolato Il tesoro dell’Area Zero, e noi lo abbiamo spolpato e messo alla prova il più possibile nelle ultime settimane. Purtroppo, come era lecito aspettarsi le differenze rispetto alla versione base, che abbiamo recensito al lancio, non sono affatto notevoli. Se speravate di trovarvi di fronte un lavoro fatto con più cura per la tecnica e meno bug, quindi, non lo troverete. Tuttavia c’è chi è riuscito già all’epoca a passare sopra ai difetti per amore del competitivo, per nostalgia o perchè, semplicemente, i nuovi Pokémon sono comunque tutti molto belli.
Per questo, oggi, scriviamo questo pezzo, in occasione della release della versione in bundle Gioco Base+DLC di uno dei più controversi capitoli della serie. Con numeri di vendita da capogiro a fronte di altrettante critiche mosse all’evidente mancanza di “polishing” finale, sfociata in bug, glitch e persino sbilanciamenti nella modalità online, sulle prime. Se come noi siete in dubbio, e non sapete se e quanto dare ancora fiducia a Game Freak e Pokémon Company, eccoci qua. Per aiutarvi a scoprire a quale categoria appartenete nel caso foste nel mezzo tra “odi et amo”.
Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto DLC Bundle Pack: quello che funziona: i Pokémon
Iniziamo dal dolce del Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto DLC Bundle Pack: quello che funziona meglio in questa prima parte del DLC la Maschera Turchese. La risposta non dovrebbe sorprendervi, perché su tutto vincono ancora una volta “le creature chiamate Pokémon”. I mostriciattoli hanno raggiunto la quadrupla cifra e non sembrano aver intenzione di fermarsi, con buona pace dei nostalgici che ne apprezzano solo una parte. È pieno il mondo di fan che osannano i Pokémon “fino a” una delle generazioni che si sono succedute, o solo quelli della primissima tranche, oppure ancora unicamente gli autoctoni di una regione in particolare. Ma nonostante all’interno di ogni Pokédex ci siano ovvi alti e bassi, mostri più belli o utili e animaletti che pure definire da compagnia è troppo, l’impegno maggiore del team in Game Freak è evidentemente ancora quello profuso nel creature design.
Paldea ci ha infatti regalato degli ottimi Pokémon, sia intendendo le loro capacità combattive, che guardando solo all’estetica. Spesso, persino, gli animaletti in salsa mediterranea possiedono entrambi i pregi contemporaneamente, e sono sia belli che forti. Posto che, com’è ovvio, il gusto personale vince sempre su tutto e non per forza devono piacere a tutti allo stesso modo. Se non altro, un punto su cui tutti possiamo concordare è la validità dei collegamenti tra aspetto, potenzialità e “folklore” di quasi ogni Pokémon. Triplette simili così interconnesse non sono rare nei titoli della saga, ma Paldea ne è obiettivamente piena più che mai.
Vi basti pensare a Greavard, il mastino che abita cimiteri e affini seppellendosi in modo da lasciar esposta solo la decorazione che ha sulla testa. La sua storia, contenuta nel Pokédex, racconta con efficacia le sue abilità, perché sia in forma canina, cosa comporta per gli abitanti del luogo vederne uno e quali leggende ha alimentato con la sua sola presenza in zone sinistre della regione. Rimaniamo nei reami di tipo spettro anche in La Maschera Turchese, uno dei cui primi Pokémon mostrati è stato il cupo Poltchageist. Diciamoci la verità: tutti dopo aver appreso le sue origini ne siamo rimasti colpiti, notando le connessioni con la cultura di riferimento nipponica che fa da sfondo al DLC, e come queste si riflettessero su aspetto e possibilità in lotta.
Non è da meno neanche l’ultima, per ora, forma di Ursaring, Ursaluna in forma Bloodmoon, derivata dall’apprezzata versione precedentemente presentata con Leggende Arceus. Secondo noi, è ancor più affascinante. Chiudiamo il discorso citando infine il Pokémon leggendario emblema del contenuto: Ogerpon. Le forme umanoidi hanno iniziato da un po’ ad assomigliarsi tutte, è vero, ma lui è… particolare, specialmente in forma Teracristallizzata. Per non spoilerare niente non diremo di più, ma… secondo noi ci sta. Ci è piaciuto molto.
In totale, la Maschera Turchese introduce quasi 200 Pokémon “del vecchio conio”, insieme a 8 del tutto nuovi. Inutile dire che considerando anche le variabili teracristallizzate, il gioco online si è sufficientemente smosso con questi nuovi arrivi, e se siete player competitivi non potete prescindere dal DLC. In definitiva, quindi, se consideriamo anche l’impatto nel meta dei Pokémon “signature” della Maschera Turchese, nonché dei graditi ritorni dal passato che si affacciano a Paldea solo ora grazie al contenuto aggiuntivo, è impossibile lamentarsi di loro. I Pokémon sono diventati il fenomeno mondiale che tutti conoscono grazie ai design iconici e semplici, i colori sgargianti e per le piccole storie e i dettagli che li caratterizzano, tutti scritti nel Pokédex. Sono elementi che La Maschera Turchese conferma pienamente, come e più del gioco vanilla. I problemi, purtroppo, sono altri… e non sono pochi.
Quello che non funziona: quasi tutto il resto
Vogliamo procedere per gradi, partendo da ciò che ci ha “deluso” di meno e proseguendo fino all’ovvia conclusione: il comparto tecnico. Perciò, se dovessimo dire che qualcosa ci è piaciuto meno, ma non ci ha del tutto “sconfitti” è stata la trama. Semplice e diretta, memore di quelle di un tempo per certi versi, ma anche priva dei colpi di scena e soprattutto dei momenti “cuoricini” che Paldea invece non risparmiava. Di sicuro, c’è che the Pokémon Company si sente molto più a suo agio nelle storie che parlano del Giappone, o comunque di situazioni legate alla loro cultura di origine.
Ecco perché il secondo punto “deludente” poteva non essere tale, se solo non esistesse il terzo… ma andiamo con ordine. Parliamo della location in cui il DLC si dipana, Nordivia, una sorta di territorio con vari biomi che ricorda una mini-Paldea. C’è una sola città di riferimento, che però è una delle più graziose dell’intero gioco. Questo, impossibile non pensarlo, anche perché è costruita in verticale, con dettagli e costruzioni tipiche del Sol Levante. Comunque, sebbene ci sia poco da esplorare e scoprire, quel che c’è funziona… se ci fermiamo al design e alla teoria. In pratica, come vi abbiamo anticipato, anche la Maschera Turchese non poteva essere graziato dai disastri tecnici che hanno caratterizzato il titolo di cui è una mera estensione.
La tecnica imperfetta, la presenza di Bug e Glitch e, in generale, un’instabilità delle performance che non è giustificabile per una produzione così importante. Questo è il terzo, infame punto che, purtroppo, per molti sarà uno scoglio insormontabile da superare. Nonostante quanto detto sopra di buono sui Pokémon e su un impianto competitivo tutto sommato sano e vario. E soprattutto, nonostante abbiamo notato una maggior cura per i dettagli e una generale voglia di “tornare alle origini” della saga. Forse, a Game Freak serve proprio questo. Un passo indietro che riporti Pokémon agli antichi periodi del 2D, o almeno, a una diluizione delle release che consenta agli sviluppatori di testare meglio l’impianto grafico. Altrimenti, occasioni artisticamente ispirate come questa di La Maschera Turchese continueranno a essere criticate, giustamente. E il loro impatto sul pubblico si farà sempre più leggero…
Pokémon Scarlatto e Pokémon Violetto DLC Bundle Pack: aspettando un futuro più luminoso (e il secondo DLC)
Chiudiamo con qualche informazione pratica sui bundle pack fisici che conterranno sia Pokémon Scarlatto o Pokémon Violetto che i contenuti scaricabili “Il tesoro dell’Area Zero”. Saranno disponibili da venerdì 03 novembre 2023, ma al momento non abbiamo ancora nessuna dichiarazione ufficiale riguardo al prezzo di vendita. Grazie a questo nuovo bundle, comunque, si potrà esplorare sia la regione di Paldea, che le due avventure aggiuntive.
Vi ricordiamo anche che “Il disco Indaco”, la seconda sezione del DLC ufficialmente ambientata in una porzione di Unima, è prevista per una release “prossima” invernale. Inoltre, all’interno del bundle sarà incluso un bonus speciale per tutti gli Allenatori che acquisteranno il pacchetto: 100 Poké Ball. Per ottenere le Poké Ball, sarà necessario connettere a Internet la console e collegare il tuo profilo utente a un account Nintendo. Dopodiché basterà accedere alla funzione Dono Segreto e inserire il codice per ottenere il bonus all’interno della nostra partita.
Nonostante questo articolo sia una recensione del contenuto aggiuntivo, non inseriremo un voto finché non avremo il quadro completo. Di cui fa parte anche la seconda porzione: Pokémon Scarlatto e Violetto, Il Disco Indaco. Per ora, comunque, gli unici a cui potremmo con serenità consigliare l’acquisto sono i giocatori competitivi, o gli aspiranti tali. Insieme a chi, con una buona dose di amore, era riuscito già a Paldea a non roteare gli occhi di fronte alla tecnica indifendibile di Scarlatto e Violetto.
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