È ufficialmente uscita la demo giocabile del videogioco sui “pocket monsters” ambientato nel porto del quartiere romano. Scopriamo insieme tutti i segreti di questa novità.

Un’avventura Pokémon ad Ostia. No, non stiamo parlando della famosissima applicazione per smartphone chiamata “Pokémon Go” ma di un vero e proprio gioco vecchio stile (quelli del Game Boy per intenderci) sui celeberrimi pocket monsters. Pokémon versione Ostia incentra l’avventura dell’allenatore nel territorio ostiense riportando pregi e difetti di uno dei quadranti di Roma più conosciuti.

L’idea nasce dalla fusione di amori che, fino a questo punto, non avevano avuto l’occasione di convolare a nozze: la passione per i Pokémon e l’attaccamento al proprio quartiere natale. Il motore di gioco si basa sul celebre Pokémon Smeraldo, il progetto infatti è definibile più come “hack rom” di quest’ultimo, piuttosto che un videogioco nato da zero.

Ma quali sono gli obiettivi di Pokémon versione Ostia? Puramente videoludici: gli sviluppatori, infatti, non guadagneranno nulla da questo progetto. La finalità è votata al puro divertimento e alla goliardia. La demo è uscita oggi, ma quando potremo divertirci tutti insieme tra la spiaggia ed il porto ostiense? Quando sconfiggeremo le palestra “coatte” del litorale romano? Abbiamo intervistato in esclusiva il team che ha sviluppato il gioco: ecco cosa ci hanno raccontato.

Pokémon Versione Ostia
Il logo del gioco

Pokémon versione Ostia: tra buche capitoline e dialetto romano, ecco l’avventura sul pontile…

Prima di lasciare la parola agli sviluppatori, vogliamo presentarveli. Ecco come è composta la squadra che ha creato Pokémon versione Ostia: Cristiano (programmatore, designer e media), Andrea (programmatore e storia), Pablo (social manager), Filippo (storia), Matteo (musiche) e Davide (esperto Pokémon). Fatti gli onori di casa, passiamo al piatto forte di questo articolo: l’intervista che ci catapulterà nel mondo ostiense dei pocket monsters.

La prima domanda è d’obbligo: come si sviluppa il gioco? Quanti Pokémon troveremo nel Pokédex di Ostia e con quante palestre dovremo misurarci? Una Lega Pokémon ci sarà?
“Il gioco seguirà a grandi linee le dinamiche classiche di un gioco Pokémon, perciò ci saranno 8 palestre e una Lega da battere. I nostri obiettivi saranno spesso ostacolati dai piani di dominio del malvagio Team Sword. Il tutto condito da personaggi e luoghi tipici del panorama ostiense. Per quanto riguarda il Pokédex, avremo la possibilità di incontrare Pokémon dalla prima alla terza generazione e chissà, magari qualche sorpresa…?”

Quali particolarità possiede questo gioco? Abbiamo visto le famigerate buche romane ed i dialoghi nel dialetto capitolino…
“Queste cose sono d’obbligo in qualsiasi gioco a tema ostiense. Non vogliamo spoilerare nulla, ma vi diciamo che sicuramente potete aspettarvi tutti quei dettagli che renderanno l’esperienza il più ostiense possibile, ritardi Atac compresi. E, per rispondere alla domanda che più ci è stata fatta: Sì, nel gioco completo ci sarà anche Enzo”.

Addentriamoci ancor di più nel futuro gioco…

Quanto avete lavorato a questo progetto? Avete incontrato difficoltà? C’è qualcosa che non siete riusciti a fare? Di cosa, invece, siete orgogliosi?
“Per realizzare questa demo ci è voluto più tempo di quanto immaginassimo. Le difficoltà sono state sia di tipo organizzativo sia dovute alle limitazioni del Game Boy Advance. Siamo però molto soddisfatti del risultato e ci è difficile scegliere quello di cui siamo più orgogliosi. Ma in effetti la pensilina dell’Atac…”

Oggi è uscita la demo giocabile ma il gioco completo quando debutterà?
“Purtroppo non possiamo dire quando uscirà il gioco completo perché neanche noi lo sappiamo. Sicuramente andremo più spediti rispetto alla demo, dato che ormai abbiamo preso la mano con gli strumenti necessari. Ovviamente dovendo conciliare questo progetto con i nostri impegni personali non possiamo prevedere quanto tempo richiederà. State pur certi che vi terremo aggiornati sulle nostre pagine social”.

Prima dell’intervista, abbiamo presentato tutto il team di sviluppatori: c’è chi si occupa della musica, chi è social manager e chi si è dedicato alla programmazione e alla storia. Che competenze avete in questi campi? Vi siete improvvisati per passione oppure dietro c’è un percorso personale?
“Ognuno di noi ha un background diverso e per tutti è stato un misto di conoscenze personali e ricerche su google (a volte in modalità incognito). C’è chi, da ingegnere, si occupa della programmazione, chi compone musica elettronica, chi si occupa della trama, e poi c’è lo stagista che porta il caffè. Ovviamente anche se ognuno ha il suo compito le scelte sono comunque partecipate da tutti, anche perché nonostante le conoscenze pregresse per tutti è un’esperienza nuova”.

Pokémon versione Ostia – Le finalità profonde nell’ultima parte d’intervista

Qual è la finalità di Pokémon versione Ostia?
“Guarda, noi abbiamo provato a dargli un significato profondo. Per risvegliare la passione che avevamo da bambini per i giochi Pokémon, per una denuncia sociale e per mettere in risalto il nostro territorio. In realtà è tutto molto più semplice, lo facciamo perché ci diverte, e se il gioco farà divertire qualcun’altro noi saremo ancora più felici”.

Tutto questo nasce, ovviamente, dalla vostra passione per i Pokémon e per Ostia: come vi è venuto in mente di unire questi due amori?
“Beh, siamo sinceri: chi non ha mai sognato di giocare ad un gioco Pokémon nella propria città? Quest’idea nasce ai tempi delle elementari quando molti di noi non si conoscevano, si è concretizzata molti anni dopo per una battuta presa un po’ troppo sul serio e quando ci siamo accorti di quanto fosse stupida l’idea ormai era troppo tardi per tirarsi indietro”.

Il gioco, ovviamente, è satirico. C’è un fondo di denuncia in Pokémon versione Ostia? Che messaggio profondo potrebbe consegnare ai futuri giocatori?
“Ogni interpretazione la lasciamo al giocatore. Quella riportata è la nostra visione di Ostia. Ultimamente se ne è parlato tanto, ma per chi ci vive c’è molto di più di quello che si sente al telegiornale o nelle canzoni. Ad esempio ci sta Michael Jackson a Piazza Anco Marzio…”

Chiudo l’intervista con un ultimo quesito: cosa vi aspettate dal vostro gioco? Avete altri progetti in cantiere?
“Data la quantità di feedback positivo completamente inattesa non sappiamo davvero cosa aspettarci. Speriamo che il gioco possa divertire fino in fondo. Progetti futuri non ne abbiamo perché siamo molto concentrati sullo sviluppo di questo gioco. Ma un pensierino ad un GTA a tema ostiense…”

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