L’autorità giudiziaria sta analizzando i video degli scontri avvenuti a Milano, tra Carabinieri ed un gruppo di giovani di origine africana, di fronte un McDonald’s nei pressi di Via XXIV maggio. I video dell’accaduto stanno godendo di un’enorme diffusione sui Social Media, che ha permesso ad un ampio pubblico di osservare una testimonianza della brutalità messa in atto dai membri dell’arma.

Police Brutality a Milano: ecco cos’è successo

I pm eseguiranno diversi accertamenti tramite queste prove, per verificare la fondatezza delle accuse di abuso di potere e di violenze rivolte ai Carabinieri.

https://youtu.be/X93tMzRrrck
Alcuni video degli scontri

Le cause degli scontri

L’origine di questa rissa, che ha scosso la città meneghina, sembra provenire, a detta dei militari, dagli schiamazzi provocati dal gruppo e dalla conseguente resistenza che questo ha mostrato ai carabinieri sfociata poi nel lancio di bottiglie e sassi a loro danno.

Solo a seguito di questa resistenza, gli agenti avrebbero iniziato a caricare la compagnia con l’intento di disperderla.

D’altro avviso è il gruppo di giovani, che ha testimoniato come l’esagerato intervento della polizia sia dovuto ad un vero e proprio atto di xenofobia. I ragazzi hanno denunciato un casus particolarmente pretestuoso usato dalle forze dell’ordine per intervenire: lo scampanellio di un monopattino elettrico che avrebbe infastidito il quartiere. Gli agenti avrebbero poi iniziato a minacciare il ragazzo alla guida di arrestarlo, e alle conseguenti contestazioni del resto del gruppo, questi, avrebbero iniziato a colpire tutti i presenti.

Le due versioni discordano enormemente, ma i video sembrano comunque sottolineare un’eccessiva solerzia, da parte degli ufficiali, nel colpire dei giovani disarmati.

L’inchiesta continua

La palla è ora nelle mani dei pubblici ministeri, saranno questi, tramite le loro inchieste, a chiarire la verità sotto queste dichiarazioni.

Da un lato i video aiuteranno a comprendere gli eventuali abusi di potere compiuti dalle forze dell’ordine ed i possibili moventi razziali degli atti compiuti. Dall’altro gli approfondimenti sulle circostanze, nelle quali questo intervento si è sviluppato, permetteranno di chiarire le posizioni dei giovani e le azioni da loro compiute precedentemente i tafferugli.

Rimane da sottolineare come episodi simili non siano nuovi nel nostro paese e come determinati atti abbiano risposte diverse in base al colore di chi li commette.