Polonia, legge anti-aborto: vincono le donne

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Di Redazione Metropolitan

In Polonia, la prima battaglia contro la legge anti-aborto è stata vinta dalle donne.

Sulla legge anti-aborto: il governo polacco sta ritardando volontariamente la pubblicazione di una sentenza del tribunale che aveva lo scopo di introdurre il divieto di aborto, anche in caso di malformazioni del feto; il merito è tutto delle proteste di massa che hanno interessato la Polonia e non solo, nelle ultime due settimane.

Il governo polacco, assieme al sostegno di gruppi religiosi, aveva tentato già varie volte di introdurre la legge anti-aborto, nel 2016, nel 1028 e anche lo scorso aprile, ma aveva rinunciato all’impresa grazie alla protesta dei movimenti femministi. Non potendo procedere per via parlamentare, ha affidato la questione al tribunale costituzionale, composto principalmente da giudici conservatori, ma anche questa volta le “dissidenti” si sono fatte sentire.

Anche l’Unione Europea ha fatto la sua parte; l’ammonizione della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e della cancelliera tedesca Angela Merkel, è stata di fondamentale importanza, è stato ribadito che «nella Ue sui diritti delle donne non si torna indietro».

Polonia, legge anti-aborto quasi sconfitta

Le pacate manifestazioni delle donne polacche, per fortuna, non sono state vane. Qualcosa si sta muovendo e va nella giusta direzione.

C’è una discussione in corso e sarebbe bene prendersi del tempo per il dialogo e per trovare una nuova posizione in questa situazione che è difficile e suscita grandi emozioni“, ha detto questa settimana Michal Dworczyk, capo dell’ufficio del primo ministro Mateusz Morawiecki. 

Questa la nuova posizione del governo polacco e si vocifera che stiano analizzando vie alternative. 

Ce lo auguriamo, perché la via che avevano intrapreso non è tollerabile.

Non possiamo accettare una legge anti-aborto, nè possiamo accettare che siano “le leggi” a decidere per noi. 

Quindi, no: non possiamo accettare nulla di tutto ciò che è accaduto in Polonia.

“A good girl is a Brave Girl”