
Rinvenuta a Pompei una tomba unica nel suo genere: al suo interno un corpo semi mummificato. “Straordinario”, afferma Franceschini.
Pompei, il corpo semi mummificato di un ex schiavo liberato
Il “Parco Archeologico di Pompei” in collaborazione con l'”Università Europea di Valencia“, nei giorni scorsi impegnati in una campagna di scavi, hanno portato alla luce una tomba unica nel suo genere. Si tratta di una tomba a recinto con una facciata decorata da piante verdi su fondo blu. Un ritrovamento affascinante e pieno di mistero, soprattutto quando è stata portata alla luce una camera per l’inumazione; pratica inusuale per un periodo ed una città in cui corpi degli adulti venivano sempre incenerati. Rinvenuta inoltre un’iscrizione marmorea che conferma l’uso della lingua greca nei teatri della colonia romana. Questo almeno fino agli ultimi decenni prima dell’eruzione del 79 d.C.
Un team interdisciplinare di esperti si è già messo al lavoro. Straordinarie e misteriose le condizioni di conservazione del defunto parzialmente mummificato. “Uno degli scheletri meglio conservati della città antica” – dichiara Zuchtriegel. La tomba, inoltre, è situata subito fuori le mura di Porta Sarno – uno tra i più importanti varchi di accesso alla città – e sembra appartenere ad un ex schiavo riscattatosi, Marcus Venerius Secundio. Resta un mistero però la scelta del rito mummificatorio, inusuale per la civiltà pompeiana. Un giallo, questo, confermato dal ritrovamento di un’urna appartenente ad una donna, Novia Amabilis, per la quale invece sembra esser stato riservato un rito tradizionale. Studi, analisi e nuove ricerche potranno insomma far luce su questo mistero e nello stesso tempo aggiungere tanti altri preziosi tasselli alla storia della città.
Annagrazia Marchionni
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