Nel cuore di Villa Borghese, alla Casa del Cinema, si è conclusa ieri, giovedì 9 giugno 2022, la prima edizione del “Premio Marta Marzotto”. Pensato per i giovani talentuosi cineasti e i loro cortometraggi. Dall’idea della figlia Diamante per il novantesimo anniversario della nascita di Marta, ne celebra la donna che tutti abbiamo conosciuto: che ha profuso impegno, passione e mecenatismo generoso, nella scoperta e nella valorizzazione dei giovani. Noi c’eravamo.
Il Premio sarà dedicato ogni anno a un’opera o un artista nel campo del cinema, della moda, dell’arte figurativa, della musica, dello sport. La giuria del Premio, quest’anno dedicato al cinema, è così composta: Laura Delli Colli Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, Andrea Purgatori giornalista sceneggiatore e saggista, e il regista sceneggiatore produttore Marco Risi, figlio di Dino Risi. E ha decretato tra le numerose opere partecipanti tra Italia e estero, tre cortometraggi vincitori.
I cortometraggi premiati
“Marta sarebbe felice e molto critica“. Rivela Diamante Marzotto alla domanda ‘Cosa penserebbe tua mamma di questo Premio?’. Il cui podio, va all’intenso e drammatico “Eggshell” di Ryan William Harris (per Sayonara Film): un film che affronta il delicato tema del bullismo e manifesta attenzione al sociale, una delle linee guida del Premio. Tra il fantastico mondo infantile e la difficile realtà della periferia irlandese, si alterna la vita di Joey. Che, dopo essersi creato un ‘guscio’ nella fantasia, per proteggersi dalle problematiche familiari, è costretto ad affrontare precocemente il transito verso l’età adulta. Il regista racconta di aver tratto ispirazione dal suo passato in una casa famiglia. E di essere tornato appositamente a Dublino, per girare il corto nella sua casa, tra i suoi oggetti. “Per la rara sensibilità“, scrivono nella motivazione i giurati. Il piccolo combatte i fantasmi e le sue paure, armato di un casco artigianale costruitosi, e un finto mitra tronco di legno. Tentando di incollare proprio quei gusci di uova tirate dai bulli, in una sorta di gioco-terapia, di automedicazione. Girato in lingua originale e sottotitolato.
Al secondo posto “Illusione” di Lorenzo Quagliozzi (di Sayonara Film): sui sogni e speranze di una concertista greca di origini italiane, che negli anni ’50 trova a Trieste l’amore. Insieme al suo uomo si trasferisce negli Stati Uniti, dove andrà incontro ad un inaspettato destino. “Nasce per fare ordine tra i vecchi ricordi”, dichiara il regista ventiduenne. Che inaspettatamente rivela una raffinatezza straordinaria. Come in un filmino amatoriale, si alternano le foto in bianco e nero di una vita; e sulla pellicola sgranata, che fa ballare le immagini come in un fotogramma antico, si ascoltano voci, suoni e rumori. “La musica segna lo stile unico”, recitano le motivazioni della giuria. Con la voce di Nat king Cole e le note di “Have yourself a merry little Christmas” come colonna sonora. Presto in visione su RAI Cinema Channel.
Giovani registi raccontano
E infine, una menzione speciale è andata a “Notte Romana – Storia d’amore e di coltello” di Valerio Ferrara, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia. Il giovane regista già vincitore del Premio/Menzione FEDIC Miglior Corto, premio collaterale e ufficiale della 78° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ha recentemente trionfato al Festival di Cannes con “Il Barbiere Complottista”, primo premio nella sezione “La Cinef” riservata a studenti di cinema. Si aggiudica il Premio Marzotto con una storia d’amore impossibile tra un ragazzo borghese e una ragazza dell’estrema periferia, una passione nata d’estate e finita bruscamente in una calda notte d’inverno.
“Un attore l’ho preso in via Tuscolana, bloccato e scritturato” racconta il regista. “1.95 cm, ho fatto pure figurazione!”, si è presentato così, a lui, il novello attore, che in un minuto ha raccontato tutta la sua vita. “L’altro coatto, è l’orologiaio di piazza bologna“, finisce di presentare il cast, il regista. In un linguaggio a metà tra ‘Banda della Magliana’ e ‘Er Piotta’, il finale del corto è a libera interpretazione: lascia nel dubbio lo spettatore. Sarà una lacrima sul volto del protagonista a far capire che l’amore era vero? Interamente girato nel parcheggio di scuola perché ‘zona rossa’ in quel periodo, con tutti i bar chiusi. “Nulla è come sembra”, scrivono nella motivazione per la premiazione.
Una serata in stile Marta
I premiati hanno messo d’accordo tutti i giurati. Orgogliosi della scelta fatta. Per Andrea Purgatori ha vinto lo stile. A Marco Risi sono rimasti impressi ‘con forza’, questi filmati. “La musa inquieta” sarà invece il documentario dedicato dalla figlia a Marta Marzotto, in onda ad ottobre. I vincitori ricevono dalla Presidente Diamante Marzotto, un riconoscimento in denaro del valore di € 3.000, 2.000 e 1.000, rispettivamente dal primo al terzo classificato. E una creazione artistica di Gambaro & Tagliapietra, raffinata azienda di Murano di livello internazionale. La prossima edizione del Premio sarà, secondo un’indiscrezione, dedicata alla Danza. Sete fruscianti e profumi orientali: presenti tra il pubblico in sala gli amici di una vita di Marta, Jean Paul Troili, Carla Vistarini, Isabella Borromeo.
Federica De Candia per Metropolitan magazine