Il leader della Wagner Prigožin è morto questo pomeriggio in un misterioso incidente aereo, e con lui anche Dmitrij Utkin, il suo braccio destro Diversi video che circolano online mostrano chiaramente il momento in cui l’aereo perde quota fino a schiantarsi, dopo essere apparentemente andato a fuoco.

«Inizialmente a bordo c’erano sette persone. Prima che l’aereo si schiantasse, i residenti locali hanno sentito due tipiche raffiche di contraerea, e ciò è confermato dalle scie di condensazione nel cielo in uno dei video, così come dalle parole di testimoni oculari diretti»

Messaggio postato dal canale Telegram Grey Zone, controllato dalla Wagner

scrive Grey Zone – un canale Telegram controllato dalla Wagner – in un messaggio postato poche ore fa, pubblicando alcune immagini e video dell’aereo che cade e dei rottami in fiamme. Non soltanto Prigožin, ma anche il cofondatore della milizia, Dmitrij Utkin, sarebbe stato a bordo dell’aereo, e dunque morto nello schianto.

«Sarà il migliore anche all’inferno», si legge di Prigozyn su Grey Zone.

La vita di Evgenij Prigožin

Politico, imprenditore, comandante mercenario strettamente legato a Vladimir Putin, Prigožin nasce a Leningrado il 1 Giugno del 1961. A vent’anni, nel 1981, viene arrestato e condannato a 13 anni di carcere per alcuni crimini tra cui furto, frode e sfruttamento della prostituzione, ma la sua pena sarà ridotta; tornato libero decide di aprire un chiosco di hot dog, e gli affari vanno così bene che aprirà due nuovi ristoranti: “La Vecchia Dogana” e “New Island”. Sarà quest’ultimo locale che gli farà guadagnare un posto nella politica: verrà infatti soprannominato “il cuoco di Putin” per via dei ristoranti e delle attività di catering che hanno servito le cene cui il Presidente ha partecipato assieme a importanti ospiti.

Oltre alla Wagner, l’altro orgoglio di Prigožin era la società Research Agency. Ufficialmente società di consulenza informatica, era nota come “La fabbrica dei Troll”, per via delle sue capacità in grado di diffondere notizie false e compiere attività di propaganda politica in maniera capillare. La società è stata accusata anche di aver tentato di manipolare le elezioni USA per favorire la vittoria di Trump.

Prigožin, la Wagner e l’ammutinamento

Lo scorso settembre Prigožin aveva reso pubblico il suo coinvolgimento nella fondazione della compagnia paramilitare privata Wagner, di cui iniziò a rivendicare la leadership. Con l’invasione Russa del 24 Febbraio 2022 in Ucraina, Prigožin è presto diventato protagonista della guerra con una serie di invettive contro le istituzioni e i vertici militari, arrivando fino ad accusare pubblicamente il ministro della difesa Sergej Shoigu. A suo dire il Ministro era colpevole di aver abbandonato la Wagner a Bakhmut senza munizioni o supporto aereo – oltre che di aver bombardato una sua base.

Ma l’evento più eclatante risale al 23 giugno di quest’anno, quando Prigožin e la Wagner si ammutinano. L’accusa infamante, rivolta direttamente al Cremlino, è di aver abbandonato i propri soldati. Da quel momento inizia una pericolosa marcia verso Mosca, marcia che sarà interrotta dopo mezza giornata da una mediazione condotta dal presidente della Bielorussia Lukashenko.

Prigozyn in Africa

L’ultima apparizione video di Prigožin prima dell’incidente odierno è in Africa. Il video è stato girato dopo la rivolta fallita contro i vertici di Mosca: nel filmato pubblicato sui canali Telegram collegati al Gruppo Wagner, tra cui Grey Zone, il capo della milizia filo-russa si è mostrato ai suo seguaci in mimetica e con uno sfondo di un paesaggio africano.

«Lavoro. La temperatura è di +50°. Tutto come piace a noi. I miliziani stanno conducendo attività di ricognizione e ricerca per rendere la Russia ancora più grande in ogni continente! E l’Africa ancora più libera. Giustizia e felicità per i popoli africani»

Evgenij Prigožin

il filmato termina con parole sibilline, rivolte al Cremlino: «Stiamo svolgendo i compiti che ci sono stati assegnati e che abbiamo promesso avremmo portato a termine». Infine, un appello lanciato un appello ai Paesi africani con una cartina del Continente con le bandiere di tutte le nazioni:

«Se avete bisogno di stabilità e sicurezza, contattateci»

Prigozyn è morto, Utkin è morto, e nemmeno Surovikin si sente tanto bene…

Da non dimenticare infine, in questo momento, un personaggio come Sergei Surovikin, comandante delle Forze aerospaziali russe. Egli infatti è stato rimosso dal suo incarico: tra i più importanti generali russi ed ex capo delle operazioni militari in Ucraina, non si vede in pubblico da mesi: numerose fonti giornalistiche (mai confermate ufficialmente) hanno scritto che il generale era a conoscenza dei piani di rivolta del gruppo Wagner a fine giugno, e che forse li avrebbe anche appoggiati.

Più precisamente, Surovikin è scomparso dai radar dal giorno della rivolta della Wagner. A tal proposito le autorità russe hanno giustificato la sua assenza con risposte molto vaghe e sospette, sostenendo che fosse in vacanza e che stesse «riposando».

La tesi più accreditata è che Surovikin sia stato arrestato per i suoi legami con Prigozhin. L’ultima sua apparizione in pubblico risale proprio al giorno dell’avanzata dei mercenari verso Mosca, in un video in cui, tuttavia, esortava i membri del gruppo a fermare la propria azione. Ora che, dopo Utkin e Prigozyn, la Wagner è stata privata dei suoi storici fondatori, non rimane altro che attendere di conoscere quale sorte abbia deciso Putin per i membri della milizia, il cui destino appare comunque già scritto a chiare lettere: sottomettersi o morire.