Con i Playoff che inizieranno nella serata di sabato, la corsa al titolo NBA è aperta, con degli accompiamenti apparentemente scontati e con altri più competitivi. Un pronostico sul primo turno, analizzando punti di forza e punti deboli delle squadre impegnate in questa postseason.
EASTERN CONFERENCE
Toronto – Washington 4-1
Washington è un’ottima squadra, gioca bene e Wall è appena rientrato, ma quest’anno sembra davvero quello buono per i Raptors che, dopo essere arrivati primi a est, sognano il titolo e lo fanno con cognizione. Coach Casey ha cambiato il modo di giocare dei suoi (Per l’articolo a riguardo, clicca qui), passando da giochi impostati sui 24 secondi, esplorando speso il post, a giocare tanta transizione, tirando spesso da 3 e quindi non dovrebbero lasciare per strada più di una partita. Dall’altra parte i Wizards dovranno cercare di giocare la loro pallacanestro di squadra senza che le stelle si ostacolino a vicenda, se non vogliono che la serie abbia il suo epilogo scontato.
Cleveland – Indiana 4-2
LeBron James: la chiave dello scontro con Indiana ha nome e cognome e, anche se i compagni (vecchi e nuovi) dovranno dare una mano al Re, sarà soltanto quest’ultimo a decidere davvero questa serie di Playoff nel bene e nel male per i Cavs. I Pacers, sorpresa della stagione regolare, cercheranno di mantenere le stesse peculiarità (Difesa e un Oladipo stellare) che hanno loro permesso di arrivare al quinto posto nella Conference, ma sarà molto difficile che questo sia abbastanza contro un’uomo in missione come il James di quest’anno.
Boston – Milwaukee 3 -4
Boston ha aggiunto ai problemi vecchi, ai quali aveva reagito benissimo (Per saperne di più clicca qui), quelli nuovi: gli infortuni di Theis e Smart, più quello di Irving per tutti i Playoff hanno distrutto le speranze di andare avanti e partono da sfavoriti in una serie contro dei Bucks che non stanno esprimendo un grande basket, ma che sono guidati da un’autentica superstar come Antetokoumpo e possono contare sul rientro a pieno regime di Jabari Parker. I Celtics proveranno a tenere un ritmo alto e ad affidarsi ai giochi di uno dei migliori allenatori della Lega, quale è Brad Stevens, ma vista anche la molta inesperienza di Playoff per i componenti dei nero-verdi, la loro strada potrebbe finire subito.
Philadelphia – Miami 4-2
Nonostante la quasi totale inesperienza Playoff a disposizione di coach Brown, i Sixers stanno giocando talmente bene e sono così tanto “on fire” (Record di franchigia con 16 vittorie consecutive, ndr) che “The Process” non può fermarsi al primo turno. Di fronte trova degli Heat con tanti punti di domanda: dal rendimento di Whiteside alle condizioni di Wade, dai blackout offensivi alle tante sconfitte contro squadre da lottery. Miami dalla sua ha più esperienza in questo tipo di situazioni e l’ambiente, ma soprattutto la “Culture” (Per saperne di più sul mantra degli Heat clicca qui) potrà dare a coach Spoelstra e ai suoi una grossa mano contro l’esuberanza fisica e il ritmo dei Sixers. La squadra della città dell’amore fraterno dovrà cercare di contenere Whiteside e Adebayo sotto le plance fin quando (e se) Embiid tornerà nella serie, ma comunque bisogna ancora fidarsi del “Process”. (Per l’articolo sui motivi per cui bisognava fidarsi del process da inizio stagione, clicca qui)
WESTERN CONFERENCE
Houston – Minnesota 4-1
Nonostante il grande roster a disposizione di Thibodeau, i Rockets attaccano talmente bene e i TWolves difendono talmente male che l’esito della serie sembra veramente scontato. L’inesperienza a questi livelli di Wiggins e Towns, poi, è un’altra carta a favore di Harden e compagni che quest’anno hanno una grandissima opportunità, visto anche il calo di Golden State, per arrivare alle Finals e al titolo. Se i giovani di Minnesota avranno un’ottima reazione al grande palcoscenico, la serie si protrarrà di più, ma al momento non c’è modo di portarla a casa, viste le premesse.
Oklahoma City – Utah 4-2
Utah gioca benissimo, ha uno dei migliori rookie degli ultimi anni e un allenatore fantastico, ma l’arsenale offensivo dei Thunder è spaventoso: Westbrook ha appena chiuso la seconda stagione di fila con una tripla doppia di media, George segna quasi 22 punti ad allacciata di scarpe ed è in lizza per il premio di miglior difensore dell’anno e Anthony si sta sempre più adattando al ruolo di stretch four, per non parlare del lavoro che fa Adams su entrambi i lati del campo (Per l’articolo su come Presti abbia formato questo roster, clicca qui). Il centro neozelandese sarà la chiave difensiva per annientare Gobert, il perno attorno al quale gira l’attacco motion di coach Snyder, ma Utah proverà sicuramente a dire la sua, soprattutto in casa, affidandosi a Mitchell e sperando che l’ex Louisville possa mantenere o addirittura aumentare il livello della regular season.
Portland – New Orleans 4-3
Non è soltanto Lillard contro Davis, ma è soprattutto Lillard Contro Davis: la point-guard dei Blazers ha guidato i suoi fino al terzo posto a Ovest ed è il giocatore più clutch dell’intera NBA, mentre il lungo dei Pelicans ha innalzato il livello del suo gioco dopo l’infortunio di Cousins, entrando di diritto nella conversazione riguardante il titolo di MVP. Nessuno si aspetta delusioni da loro due, perciò la serie girerà rispetto al gioco di squadra e alle spalle delle due superstar ed è proprio per questo che la squadra di coach Stotts è favorita dal pronostico: McCollum e Nurkic, almeno sulla carta, valgono di più di Holiday e Mirotic, così come il resto del roster della franchigia dell’Oregon, vale di più di quello della squadra della Lousiana, ma i Pelicans potranno regalare soprese, tanto in positivo quanto in negativo.
Golden State – San Antonio 4-1
Si parla molto nelle ultime ore del probabile ritorno di Leonard per gara 1, ma anche se così fosse, sarebbe sotto “minute restriction” e fuori condizione. I Warriors non potranno contare per tutta la serie su Curry, ma Cook si sta dimostrando un ottimo sostituto del playmaker ex Davidson e sia Durant che Thompson si sono ripresi al 100% e guideranno, molto probabilmente, la squadra campione in carica senza problemi. Dall’altra parte gli Spurs, alla loro ventunesima presenza di fila ai Playoff, sempre con Popovich in panchina, dovranno scegliere se puntare di più sui giovani, in primis Murray e Anderson, come in regular season, oppure se utilizzare di più i veterani per opporsi al gioco di Kerr.
Marco Azolini