Aumenta la prostituzione minorile in Italia. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Save the Children: Piccoli schiavi invisibili. I dati arrivano da un mondo sommerso, ma capace di generare un giro d’affari di 32 miliardi. Anche grazie, purtroppo, al fenomeno dei migranti.

credits: Save the Children

I numeri della prostituzione minorile in Italia

Parlare di prostituzione minorile vuol dire parlare di un mondo orribile e nascosto. E di un fenomeno purtroppo diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa e a livello globale. Secondo quanto rivelato dal rapporto “Piccoli schiavi invisibili” di Save the Children, i numeri sulla prostituzione minorile, e più in generale sulle vittime di tratta, sono allarmanti. Il documento è stato diffuso in occasione della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani

I dati e raccolti ed elaborati dalla nota rete di associazioni umanitarie parlano di 1.172 vittime di tratta, censite in Italia nel 2016. Di questo totale, che non comprende il sommerso, ma solo le persone poi inserite in programmi di protezione, la gran parte (954) sono donne. Ci sono poi quei 111 tra bambini e adolescenti, di cui l’84% è di genere femminile. Lo sfruttamento sessuale riguarda il 50% dei casi.

Tendenza confermata “sul campo” da Save the Children: i rilevamenti delle unità di strada del progetto Vie d’Uscita della ong parlano di 1.313 contatti con vittime o potenziali tali, tra maggio 2016 e marzo 2017. Numero quadruplicato rispetto all’anno precedente

credits: Save the Children

Dietro i numeri e le statistiche ci sono delle persone: giovanissime e future donne costrette a violenze, dal futuro segnato. Le vittime under 18 sono soprattutto di nazionalità nigeriana (67%) e rumena (8%). Non mancano altre forme di sfruttamento: dalle economie illegali come lo spaccio (10% circa), allo sfruttamento lavorativo (5,4%) all’accattonaggio (3,6%). Forme tuttavia minoritarie rispetto al mercato della prostituzione minorile.

Le vittime di tratta e prostituzione minorile nel mondo

I dati che riguardano la tratta e la prostituzione minorile sono allarmanti anche a livello globale. Nei 106 Paesi analizzati dal rapporto di Save the Children, i casi rilevati sono ben 63.251, di cui il 25% riguardano bambini o adolescenti. Anche in questo caso, c’è una larga prevalenza di genere femminile (12.650 casi in tutto). I minori rappresentano il secondo gruppo più numeroso tra le vittime di tratta dopo le donne.

Tratta e prostituzione minorile sono fenomeni ben radicati anche nell’Unione Europea. I dati relativi al 2016, come pure quelli raccolti tra il 2013 e il 2014, confermano il pericoloso trend generale. Delle 15.846 vittime, tra accertate o presunte, le donne rappresentano il 76% e i minori il 15%. Lo sfruttamento principale è la prostituzione forzata, con una percentuale altissima: il 67%. Segue lo sfruttamento lavorativo, al 21%, soprattutto in ambito agricolo, manifatturiero, edile, nei servizi domestici e nella ristorazione.

Tratta, prostituzione minorile e flussi migratori

Ma quale o quali sono le condizioni che favoriscono il fenomeno della tratta e quindi anche della prostituzione minorile? Sicuramente i flussi di migranti irregolari. Sebbene il traffico di minori o smuggling sia “tecnicamente” diverso dalla tratta, è anche vero che quest’ultima viene perpetrata attraverso gli stessi canali e con le stesse strategie criminali. 

credits: Save the Children

I trafficanti vengono “pagati” dal minore per entrare irregolarmente nel Paese di destinazione, ma spesso, già durante il viaggio, vengono abusati. E questo crea terreno fertile anche per il traffico e la prostituzione dei minori stranieri non accompagnati. Quelli giunti via mare in Italia, poi, sono più che raddoppiati dal 2015 al 2016, arrivando alla cifra record di 25.846. E sono in aumento anche nel 2017.

Per questo, risolvere davvero il problema dell’immigrazione irregolare, può significare stroncare altri gravi traffici. Traffici da 32 miliardi di euro. Un traguardo da considerare prioritario per l’Italia e non solo.

Federica Macchia