L’impianto di una protesi peniena deve essere considerato non come una mera operazione tecnica, dal momento che comporta una lunga serie di implicazioni di natura psicologica, le quali richiedono una gestione attenta sia da parte del paziente che, ovviamente, da parte dei medici che vengono chiamati in causa. Quello che occorre, pertanto, è un approccio integrato: per un risultato ottimale sono indispensabili la comunicazione e la collaborazione fra professionisti.

Il supporto psicologico

Entrando più nel dettaglio, è molto importante poter contare su un sostegno psicologico per far fronte a circostanze complicate. Queste circostanze possono scaturire dalle paure del paziente o del suo partner, in relazione ai cambiamenti che coinvolgono l’intimità di coppia e la sessualità. Un ruolo decisivo, poi, è quello ricoperto da aspettative non realistiche che potrebbero caratterizzare i pazienti in previsione dell’intervento chirurgico. Non di rado l’interazione fra il paziente, il sessuologo e l’urologo è indispensabile sia per il processo di impianto che, soprattutto, per il totale ripristino della funzione sessuale. Prima degli interventi di installazione delle protesi peniene c’è bisogno di una consulenza psicologica: si tratta di un’attività informatica che serve a dare al paziente un supporto che lo metta nelle condizioni di poter gestire in modo efficace il proprio status, anche per quanto riguarda la sua dimensione erotica e il suo sviluppo.

La consulenza psico-sessuale

Risulta ampiamente auspicabile una consulenza psicologica e sessuale, che sia di supporto per la coppia e per il singolo, nel corso di tutto il processo di valutazione medica. A volte può essere necessaria anche come parte essenziale e integrante dello screening di coloro che devono ricevere l’impianto. Solo in Italia sono più di 400mila gli uomini che hanno problemi di disfunzioni erettili gravi. Tuttavia, un trattamento a base di protesi peniena viene attribuito appena a 4 pazienti su 1.000. Eppure, coloro che optano per l’intervento chirurgico manifestano un livello di soddisfazione molto elevato e trovano, in sintesi, una vera soluzione a problemi gravi.

Una soluzione poco nota

L’efficacia delle protesi peniene, pertanto, è ampiamente riconosciuta non solo a livello scientifico, ma anche dal punto di vista statistico. Eppure, come abbiamo visto sono ancora troppo pochi i pazienti che scelgono di ricorrere a questo tipo di intervento. Una delle ragioni di questo fenomeno deve essere individuata nella poca conoscenza di un sistema che in teoria sarebbe in grado di risolvere i problemi di erezione in modo definitivo. Spesso, inoltre, sono gli stessi medici (non specialisti) a non fornire informazioni sufficienti. Non si scrive nulla di sbagliato se si afferma che parecchi dottori non hanno una preparazione adeguata su questo argomento, e così non si prendono neppure la briga di far considerare ai propri pazienti un rimedio poco invasivo e molto efficace. Tanti uomini, così, si vedono negare – anche se non ne sono consapevoli – l’opportunità di sfruttare un sistema potenzialmente in grado di risolvere in modo definitivo i loro problemi di erezione.

Le disfunzioni erettili e il loro trattamento

A seconda delle circostanze, le disfunzioni erettili si possono affrontare con trattamenti farmacologici di vario tipo, eseguiti con iniezioni nel pene o per via orale. La protesi peniena, però, è una soluzione alternativa. Secondo le statistiche, coloro che hanno effettuato un intervento finalizzato all’inserimento di un impianto protesico manifestano un livello di soddisfazione più elevato, a parità di successo della terapia, di coloro che si sono sottoposti a un trattamento farmacologico. L’inserimento di una protesi peniena consente di trattare con successo difficoltà di erezione per le quali non esistono altri tipi di soluzioni. L’88% degli uomini con una protesi suggerirebbe questo intervento a un amico o a un familiare, e più o meno la stessa percentuale si sottoporrebbe a un nuovo intervento se ciò fosse necessario. Le protesi idrauliche peniene, per altro, durano a lungo nel tempo: più di 5 impianti installati su 5 funzionano in modo impeccabile a distanza di 10 anni.

La professionalità del dottor Andrea Cocci

Per saperne di più a tal proposito ci si può rivolgere al dottor Andrea Cocci, professionista del settore specializzato in urologia, andrologia e chirurgia ricostruttiva, che fa dell’ascolto del paziente il tratto peculiare del suo modus operandi, al fine di dar vita a un programma terapeutico efficace.