Dopo le proteste in Iran scoppiate a seguito della morte di Masha Amini, l’ennesima vittima è Nika Shakarami, 17 anni. Si erano perse le tracce della ragazza, scomparsa da circa una decina di giorni, inseguita dalla polizia a Teheran, mentre protestava in piazza per la libertà del suo Paese. I familiari di Nika Shakarami hanno ritrovato il corpo nell’obitorio di una prigione a Teheran. La 17enne è solo una delle tante vittime delle proteste scoppiate in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, la 22enne uccisa perché a seguito del suo arresto, la Pattuglia di guida della Repubblica islamica dell’Iran, una squadra speciale di polizia incaricata dell’applicazione pubblica delle norme islamiche, chiamata la “polizia morale”, ha ritenuto che indossasse male l’hijab.
Il ritrovamento di Nika: aveva il naso distrutto e la testa fracassata
Come ha spiegato la zia di Nika Shakarami alla BBC Persian, la 17enne nel suo ultimo messaggio inviato a un’amica, aveva detto di essere inseguita dalle forze di sicurezza. Il ritrovamento del corpo di Nika è toccato alla famiglia, nell’obitorio di un centro di detenzione della Capitale iraniana il 30 settembre scorso. Aveva il naso distrutto e la testa fracassata.
“Quando siamo andati a identificarla, non ci hanno permesso di vedere il suo corpo, solo il suo viso per alcuni secondi”, ha detto Atash Shakarami, la zia di Nika.
Il suo corpo è stato prelevato con la forza dalle forze di sicurezza e seppellito nel villaggio di Veysian, lontano da Khorramabad, dove la giovane viveva. Stando a ciò che la famiglia ha denunciato all’emittente inglese, non è stato possibile nemmeno organizzarle il funerale.
Da quanto la Cnn fa sapere, un’altra vittima si aggiunge a Nika, Donya Rad. È stata arrestata, solo perché non indossava il velo mentre stava facendo colazione in un locale a Teheran. Donya ora si trova nella prigione di Evin, tra le più temute del paese.
Mariapaola Trombetta
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