Aperture, ripartenza e voglia di vivere. Con un Europeo sullo sfondo già rimandato lo scorso anno dopo l’esplosione della pandemia virale portata dal Coronavirus. L’Italia sarà uno dei Paesi che ospiterà la rassegna calcistica continentale dedicata alle Nazionali del Vecchio Continente. Il pubblico agli Europei (in questo caso all’interno dell’impianto sportivo dello stadio Olimpico di Roma) è stato un argomento dibattuto tra Governo e FIGC che, alla fine, è riuscita ad ottenere l’ok da parte dell’Esecutivo di Mario Draghi.
Anche Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, si è pronunciato positivamente sulla presenza del pubblico agli Europei. Ovviamente, tenendo regole e comportamenti ferrei che non incentivino la propagazione del virus: le persone che assisteranno in presenza alle gare, infatti, dovranno essere vaccinate o possedere un tampone negativo.
Pubblico agli Europei, Vaia: “Segno di ripartenza”
Ecco le dichiarazioni, dopo l’incontro terminato con Gabriele Gravina della FIGC, del professor Francesco Vaia. È il Corriere dello Sport a riportare le parole del medico: “Gli Europei nella Capitale saranno il segno dell’Italia che riapre e che lo fa in sicurezza. Lo Spallanzani sarà l’ospedale di riferimento. Si rafforza il principio di arrivare in maniera contingentata allo stadio in condizioni di assoluta sicurezza. Sarà consentito l’accesso allo stadio a chi avrà il certificato vaccinale o a chi sarà negativo al tampone nelle 24/48 ore. Bisogna riaprire, far respirare la nostra società. E per questo, per gli Europei come nella quotidianità, ci vuole la collaborazione dei cittadini che dovranno presentarsi allo stadio disciplinati, vaccinati, tamponati: sarà un elemento di civiltà. Tutta l’Europa ci guarderà, dobbiamo dare la dimostrazione di efficienza del sistema, ma anche di grande responsabilità dei cittadini“.
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