Puigdemont in Danimarca: Tribunale Supremo respinge mandato di arresto

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Di Redazione Metropolitan

Nuovo affronto dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont che oggi, dopo 80 giorni di latitanza in Belgio, ha lasciato il paese per andare a Copenaghen, in Danimarca. 

Carles Puigdemont dopo essersi rifugiato a Bruxelles, dove ha trovato discreta protezione, per scampare al mandato di arresto spiccato dalla Spagna anche a livello europeo e poi ritirato il 5 Dicembre scorso (ma tutt’ora in vigore in Spagna), si trova in Danimarca per partecipare ad un dibattito sulla crisi catalana all’università di Copenaghen.

Non appena si è saputo della volontà dell’ex presidente catalano di spostarsi, gli organi inquirenti spagnoli hanno richiesto un nuovo mandato di arresto europeo. Il giudice del Tribunale Supremo, Pablo Llarena, lo stesso che aveva ritirato il mandato lo scorso 5 Dicembre, ha però rigettato l’istanza.

Così, Carles Puigdemont potrà continuare a muoversi liberamente tra i paesi Ue, come riconosciuto a tutti i cittadini europei.

Puigdemont di nuovo presidente della Generalitat?

Il viaggio dell’ex presidente catalano a Copenaghen sembra inoltre essere il preludio del definitivo ritorno alla ribalta dell’ex presidente della Generalitat.
Da tempo, infatti, si vocifera sulla sua possibile (quanto mai controversa) ricandidatura a capo dell’esecutivo catalano. Voci che ora sono state confermate da Roger Torrent, presidente del Parlamento catalano.

Seppur la Catalogna ancora sotto commissariamento delle autorità spagnole, presto verranno indette nuove elezioni per designare i membri della regione autonoma. Ne va la tutela della democrazia.
A seguito di ripetute consultazioni, Torrent avrebbe ricevuto maggiori risconti a favore dell’ex presidente, seppur latitante, come candidato alla presidenza, anche grazie alla maggioranza indipendentista che è ancora forte in Catalogna.

Dubbi sussistono qualora Puigdemont venga effettivamente investito del suo incarico dall’assemblea plenaria. Ci si chiede come concretamente potrà governare se in Spagna è in vigore un mandato di arresto.
Dubbi che però non sembrano scalfire la sicurezza dello stesso Puigdemont che ha affermato di poter tranquillamente governare anche fuori dal paese.

Non sembra essere disposto ad accettare un simile situazione, un governo telematico a distanza, il presidente spagnolo Mariano Rajoy, il quale ha addirittura affermato che potrebbe prolungare il commissariamento della Catalogna qualora Puigdemont venga eletto fuori dalla Spagna.

Di Lorenzo Maria Lucarelli