Se credete che si possa scherzare su qualunque argomento, a patto che ci si trovi in un ambiente adatto con persone altrettanto predisposte, leggete questa recensione di Punchline per intero: forse è il gioco che fa per voi. Edito da Asmodee, questo incredibile gioco di società basato su carte è un concentrato di quanto di più scorretto, a tratti violento quasi, verrà mai pronunciato sulla tavola di casa vostra. O almeno lo speriamo, o ci sarebbe da preoccuparsi.
Se conoscete Cards Against Humanity non vi serve altro. Radunate la vostra combriccola più fedele, guardatevi negli occhi e siate meno politically correct possibile per vincere.
Punchline Recensione: come Cards Against Humanity
La scatola è resistente e di piccole dimensioni, perfetta per essere conservata nelle librerie di chiunque. Anche i meno abituati a esporre giochi da tavola non dovranno barcamenarsi per trovare posto alla confezione, né per proteggere le resistenti carte che contiene. In quanto è annoverabile tra i giochi di società non competitivi, Punchline non prevede davvero vinti o vincitori.
In realtà c’è un modo per accumulare punti e avere un pretesto per prendere in giro i propri migliori amici e amiche, ma l’obiettivo principale di Punchline è proprio quest’ultimo. Più che “di società” quindi, Punchline è un gioco “contro la società” e fa il suo lavoro con grande dedizione. Dunque, se doveste esagerare anche senza accorgervene, rovinare le suddette amicizie rivelando lati inespressi del vostro humor è un’evenienza più tangibile del previsto.
Un gioco per umoristi raffinati
Come abbiamo già anticipato Punchline è un Cards Against Humanity sotto mentite spoglie. Se possibile, con una concentrazione ancora più alta di opzioni dall’altissimo tasso di scurrilità. I quattro mazzi di carte dentro la confezione sono divisi in tre rossi e uno blu scuro, i primi contenenti migliaia di possibili completamenti infamissimi, e i secondi con centinaia di frasi a prima vista innocenti.
Lo scopo è renderle indegne di essere lette di fronte alla vostra famiglia, riempiendo gli spazi vuoti nelle locuzioni con quelle scritte sulle carte rosse. All’inizio si sceglie chi sarà il primo a leggere la frase di partenza (chiamiamolo narratore) scritta su una carta blu pescata a caso. Poi si distribuiscono sette carte rosse per ciascuno.
Il narratore non deve sapere a chi corrispondono le risposte fornite e prima di scegliere quella che a suo avviso è la migliore deve leggerle tutte, inserendole dentro alla frase principale. Chi vince il round diventa a sua volta narratore per un turno, chi ha giocato pesca una nuova carta rossa e si prosegue a oltranza.
I criteri di valutazione sono assolutamente personali e possono, anzi devono, variare da persona a persona. Perciò siate fantasiosi ma attenti. Per esempio, a non sprecare le opzioni più scurrili per quell’amico che ride pronunciando la parola “peti” o peggio, ma in questa ci limiteremo.
Dobbiamo farlo almeno scrivendo la recensione, laddove Punchline invece proprio non ha freni. C’è di tutto, dal razzismo all’abilismo, sessismo e tanto altro, pronto per essere buttato fuori in una sessione che può essere molto più catartica di quanto pensiate. Ciononostante non vi diremo che Punchline è un gioco dalle buone intenzioni, tutt’altro. Ma va bene così.
Punchline ci è piaciuto davvero moltissimo, anche se potrebbe non essere adatto a tutti. È un fantastico esempio di come si possa non prendersi sul serio e un modo di scoprire i propri limiti, o quelli dei vostri amici. Non vi consigliamo di estenderli usando classiche bevande da festa. Però è nel reame delle possibilità, o no?
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