Qanon in Italia: quanto bisogna preoccuparsi?

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Di Lorenzo Spizzirri

Quanti sono i seguaci di Qanon in Italia e quanto è radicata la teoria complottista più famosa degli ultimi anni? C’è davvero da preoccuparsi?

Qanon, in sintesi

Periodicamente torna alla ribalta la curiosità verso Qanon, anche nel nostro paese. Ma cos’è Qanon, e perché merita questa attenzione?  Qanon è una teoria del complotto nata negli Stati Uniti nel 2016, secondo la quale vi sarebbe un apparato occulto di cui farebbero parte il gotha dell’economia, della politica e della tecnocrazia mondiale, (chiamato Deep State) che punterebbe a conquistare il mondo truccando elezioni per far vincere candidati contigui ad esso e cercando di sconfiggere gli avversari con ogni mezzo (dalle guerre alle epidemie al controllo mentale, passando per gli omicidi). Fin qui non ci sarebbe niente di nuovo: l’idea di un gruppo che voglia conquistare il mondo e instaurare un governo su scala planetaria è vecchia già di qualche secolo.

La parte più succosa di Qanon (nonché suo vero elemento innovatore rispetto alle altre teorie del complotto preesistenti) rimane però quella in cui rivelerebbe il vizio capitale del circolo più ristretto del Deep State, ovvero la caccia ai bambini per poterne bere il sangue, sangue da cui si ricaverebbe l’adrenocromo (elemento che consentirebbe a chi lo bevesse di rimanere perennemente giovane). Grande procacciatore di bambini sarebbe stato Jeffrey Epstein, ex capo e fondatore di numerose società del settore finanziario, sotto inchiesta in Florida per traffico di minori e abusi sessuali, suicidatosi nel 2019 nella sua cella. Epstein, per le accuse rivoltegli e per i numerosi contatti avuti nel tempo con membri dell’elitè politica e imprenditoriale statunitense è l’uomo perfetto per ricoprire questo ruolo. Inoltre è morto, quindi non può più negare (o smentire) i suoi legami con il Deep State.

A capo della resistenza contro il malvagio Deep State vi sarebbe Donald Trump, ex presidente degli Usa, paladino senza macchia e senza paura di cui il Deep State avrebbe profondo timore, tanto da cercare di fermarlo con svariate accuse nei tribunali degli Stati Uniti (su tutte, quelle di evasione fiscale e per l’assalto a Capitol Hill dello scorso gennaio). Trump, che gode ancora dell’appoggio dell’ala più estrema del partito repubblicano e del suo elettorato, nonché di tutta la destra estrema e suprematista statunitense, raccoglie molta stima anche in Europa nei medesimi circoli estremisti.

Qanon (foto via genteditalia.org)

In Italia, la teoria di Qanon si muove sottotraccia nella variegata galassia della fasciosfera (dal titolo del libro-inchiesta di Dominique Albertini e David Doucet, pubblicato per La Nave di Teseo), ovvero la rete di gruppi, sottogruppi e singoli di estrema destra che attraverso un intenso tam-tam su Facebook, Instagram, Twitter, Whatsapp e Telegram diffondono le notizie funzionali ad alimentare la propria visione del mondo. Un mondo minacciato dalla globalizzazione, che mirerebbe a distruggere le singole identità nazionali per arrivare alla creazione di un unico governo globale, guidato dal Deep State e dalle sue articolazioni. Questo nuovo governo mondiale, per sorgere, deve però prima distruggere le singole nazioni, e per farlo dispone di un vasto arsenale: immigrazione, teoria gender, pandemia da Covid-19 (e relativi vaccini), Papa Francesco.

Riduzione della popolazione mondiale a 500 milioni di abitanti, sostituzione etnica, distruzione delle tradizioni e delle differenze biologiche, il tutto con il benestare del Papa (il quale – ritenuto un usurpatore, nonché a sua volta membro del Deep State – non si sa quando lo avrebbe dato, ma tant’è), questi gli obiettivi da raggiungere per instaurare il Nuovo Ordine Mondiale. Ovviamente non possono mancare tra le fila del Deep State gli ebrei, i grandi burattinai come Soros, Rotschild e Rockfeller, e nemmeno Bill Gates, per la parte tecnologica. Giova ricordare che è proprio a questa fasciosfera variegata che strizzano spesso l’occhio Giorgia Meloni e Matteo Salvini, quando nei loro interventi pubblici o sui social affrontano temi più divisivi nell’opinione pubblica come i vaccini in maniera ambigua e scettica.

Qanon in Italia

Qanon, nel nostro paese, è ormai diventato una meta-teoria del complotto, ovvero un contenitore dentro cui trovano posto tutte le teorie su elencate. Guai però a considerarlo una follia per pochi sciroccati. Visto che le Big tech americane (Google, Facebook e Twitter) hanno deciso di ridurre grandemente la sua visibilità limitando o chiudendo i gruppi di discussione su Facebook, limitando i risultati di ricerca (Google) o eliminando i post contenenti gli hashtag più evidentemente riconducibili a Qanon (Twitter, Instagram e Facebook), la propaganda si è spostata su Telegram, dove praticamente non esiste censura, e i canali direttamente riconducibili a Qanon raggiungono quotidianamente circa 50.000 persone in maniera diretta (a cui poi bisogna sommare i non iscritti ai canali, ma a cui le notizie vengono veicolate, ad es. familiari o conoscenti).  A queste vanno aggiunte poi quelle che seguono altri due canali, da cui i vari canali Qanon prendono le notizie da diffondere nell’arco della giornata. Questi sono principalmente il canale di Rossella Fidanza e quello di Cesare Sacchetti, molto noti per diffondere notizie false o presentarne di vere in maniera fuorviante, seguiti complessivamente da quasi 65.000 persone (64.400 per l’esattezza).

Da quanto si riesce a capire analizzando i vari post pubblicati nei gruppi Telegram di Qanon, e studiando le interazioni dei vari utenti con le notizie (in gran parte prese dai due canali appena nominati, altre prese da vari siti di estrema destra statunitense come Breitbart, con alcune incursioni di Russia Today), spesso presentate direttamente in inglese con una breve spiegazione in italiano (solitamente, l’utente medio di queste pagine non va oltre il titolo e il brevissimo commento introduttivo in italiano), viene da pensare che Qanon, almeno nel nostro paese, non sia passato al livello successivo come negli Usa (dove, giova ricordarlo, è stata indicata come istigatrice di singoli atti di terrorismo interno da parte dell’FBI). Infatti, analizzando i vari post, salta all’occhio come quelli che raccolgono più interazioni in termini di commenti e partecipazione siano quelli più direttamente riconducibili alla situazione nazionale (es. vaccinazione anti Covid, green pass, politica, misure economiche), mentre quelle che riportano discorsi di Trump o interventi e articoli sulle “elezioni presidenziali truccate” o altri temi più legati agli Stati Uniti godano di una partecipazione minoritaria.

È come se chi segue Qanon in Italia debba ancora essere convinto della bontà della teoria, mentre negli Usa i suoi seguaci sono ormai paragonabili ai fedeli di una religione. E’ probabile che la mancata concretizzazione degli annunci fatti nel tempo (l’arresto di Hillary Clinton o di Biden su tutti), abbia contribuito ad un pizzico di scetticismo da parte dei seguaci italiani.  Oltre a ciò, il simbolismo di Qanon, in particolare sul numero 17 (che indicherebbe la lettera “Q” dell’alfabeto anglosassone), unito alla traduzione piuttosto scadente delle news in inglese e il linguaggio criptico usato sui vari social (vuoi per evitare la censura di Facebook e Instagram, vuoi per evitare di essere individuati dagli agenti del Deep State che tutto monitorano, vuoi perché magari molte cose non siano state proprio ben comprese anche dagli adepti che le diffondono) influiscono nel mantenere il fenomeno ancora circoscritto.

Attenzione però a sottovalutarlo: come detto sopra, Qanon si è trasformato nell’ombrello sotto cui trovano ospitalità e diffusione forme di estremismo ben più concrete, dai movimenti di protesta contro il Green Pass (ritenuto il primo passo per introdurre il rating sociale sul modello cinese) a tutta la variegata narrazione d’odio su migranti e movimenti LGBTQI, senza dimenticare tutte le folli teorie sul Covid-19 e i vaccini. Qanon, in conclusione, può essere considerato – al momento – il punto d’incontro di tutte queste teorie,  nel quale l’una si lega a tutte altre e dove ognuna trova il suo posto nel grande quadro della lotta contro il Deep State e i suoi malvagi adepti divoratori di bambini. Dopotutto, come amano farsi forza a vicenda i seguaci di Q, “where we go one we go all”, no?