Quando i Nirvana e i Red Hot Chili Peppers fecero la storia della musica

Foto dell'autore

Di Chiara Cozzi

Il 24 settembre 1991 è stato un giorno che ha contribuito ad aggiungere un tassello alla grande storia della musica. Due dei gruppi ora più famosi del mondo, i Nirvana e i Red Hot Chili Peppers, in quello stesso giorno pubblicano quelli che sono oggi due album masterpiece: rispettivamente, “Nevermind” e “Blood Sugar Sex Magik“.

Due sound diversissimi, grunge e funk-rock, che hanno contribuito a rendere il 1991 l’anno di punta nella storia del rock grazie anche ai Pearl Jam e i Metallica prima e i Soundgarden poi, che danno alle stampe “Ten”, “The Black Album” e “Badmotorfinger”. Tutti album che contribuiscono a rendere celebri le singole band, accomunate dalla stessa passione e dalla stessa fame di musica. Come dimenticare infatti il celebre concerto del 31 dicembre di trent’anni fa, in cui sullo stesso palco si alternano Nirvana, RHCP e Pearl Jam, in uno show che passò alla storia per il suo carattere memorabile e soprattutto per il prezzo del biglietto: solo 27 dollari per tre delle band più celebri del mondo.

Un periodo e una fascinazione per la musica sicuramente diversi da quelli attuali, che hanno reso il 1991 un anno magico e che hanno permesso di legare i percorsi non solo musicali dei Nirvana e dei Red Hot Chili Peppers. I membri delle due band, in particolare Kurt Cobain e Anthony Kiedis, infatti erano legati da una profonda amicizia che gli fece condividere vari momenti delle loro vite, fino al 1994, anno della morte del frontman dei Nirvana e a cui i RHCP dedicano nel 1995 la canzone “Tearjerker”, contenuta nell’album “One Hot Minute”; una vera e propria dichiarazione d’amore, stima e rispetto tra due degli uomini più importanti della storia della musica.

Chiara Cozzi

Segui Metropolitan Magazine ovunque! Ci trovi su FacebookInstagram e Twitter!

Ph: virginradio.it