Gli artisti LGBTQIA+ hanno dato un contributo importante alla musica, ma il riconoscimento che meritano sembra ancora lontano. Nonostante le conquiste straordinarie di artisti come Freddie Mercury, Lil Nas X e Troye Sivan, il percorso per raggiungere la stessa popolarità delle star eterosessuali appare ostacolato da pregiudizi e dinamiche di mercato radicate. Ma non è così per quanto riguarda il fashion.

Il fashion sta sostenendo le pop star LGBTQIA+ (ma non così tanto il mondo della musica)

Nel 1981, i Queen, guidati da Freddie Mercury, segnarono la storia riempiendo gli stadi del Brasile e diventando la prima band ad esibirsi in Sud America. Da allora, la scena musicale ha accolto figure LGBTQIA+ sempre più influenti: nel 2012 Adam Lambert, ex concorrente di “American Idol”, fu il primo artista apertamente gay a raggiungere la vetta della Billboard 200 con il suo album “Trespassing”. E nel 2019, “Old Town Road” di Lil Nas X stabilì un record durando 17 settimane al primo posto della Billboard Hot 100.

Nonostante il successo, artisti come Sivan e Lambert non ottengono l’attenzione che circonda star come Taylor Swift o Beyoncé. Jimmy Philémond-Montout, direttore generale di Diversité Artistique Montréal, ha dichiarato a WWD che il problema non è certo legato al talento, ma piuttosto ai condizionamenti di mercato e alle aspettative sociali. “Gli artisti LGBTQIA+ spesso devono affrontare pregiudizi e pressioni sociali che i loro colleghi cisgender non conoscono,” afferma Philémond-Montout, sottolineando come queste star siano percepite come rappresentanti di una comunità, invece che icone mainstream.

Le dinamiche della cultura “stan”, ossia l’adorazione ossessiva da parte dei fan, giocano un ruolo importante nella visibilità degli artisti. Tuttavia, questo fenomeno sembra funzionare meglio per artisti con un pubblico ampio e convenzionale, come Lady Gaga o Ariana Grande. Gli artisti LGBTQIA+ di successo, come Lil Nas X o Kim Petras, restano spesso confinati in un fandom più ristretto, circoscritto alla comunità LGBTQIA+, limitando il loro impatto sul grande pubblico.

La moda contribuisce alla comunità LGBTQIA+

Se il mondo della musica è ancora in ritardo nel celebrare adeguatamente gli artisti queer, l’industria della moda si è dimostrata più accogliente. Designer come Gianni Versace, Marc Jacobs e Christian Siriano hanno abbracciato la diversità, creando spazi inclusivi dove gli artisti LGBTQIA+ sono sostenuti e valorizzati.

Anche alcune icone pop eterosessuali, tra cui Madonna e Beyoncé, hanno contribuito a questa causa, promuovendo l’accettazione e rappresentando un punto di riferimento per la comunità LGBTQIA+. Questo supporto ha favorito un senso di appartenenza e fiducia che il mondo musicale, da solo, non sempre riesce a trasmettere.

Philémond-Montout conclude con una riflessione profonda: “Attendiamo ancora il momento in cui le pop star queer saranno celebrate non solo come rappresentanti della loro comunità, ma come icone globali”. La strada verso un’industria musicale veramente inclusiva è ancora lunga, ma continuare a sostenere la visibilità e la parità per gli artisti LGBTQIA+ potrebbe finalmente permettere a queste star di brillare al pari dei loro colleghi eterosessuali.

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