
“La Famosa invasione degli orsi in Sicilia” incanta e diverte. Il racconto di Dino Buzzati approda al cinema e lo fa con tutta la magia della fiaba e del cartone animato tradizionale
“Dunque ascoltiamo senza batter ciglia
la famosa invasione degli orsi in Sicilia”
(“La Famosa invasione degli orsi in Sicilia”, Dino Buzzati)
Anno 1945. Uno dei più grandi scrittori del novecento, autore di romanzi come “Il Deserto dei Tartari” e “Il Segreto del Bosco Vecchio”, pubblicò la sua nuova opera: una fiaba per ragazzi che narrava di una fantastica avventura ambientata in Sicilia.

Dino Buzzati non era però soltanto un abile narratore (e dite poco!) e in questa piccola grande storia riuscì a scatenare il bambino che era in lui, senza rinunciare alle riflessioni che solo un uomo adulto può formulare.
Ecco quindi che il fanciullo e lo scrittore s’incontrano e nasce così “La Famosa invasione degli Orsi in Sicilia”, libro visionario e a tratti metaforico (se non satirico in certi punti) che racconta dell’Odissea di Re Leonzio, deciso a salvare la vita dell’amato figlio Tonio, e i suoi valorosi compagni orsi.

Per chi non l’avesse capito, io questo romanzo lo amo sin da quando sono ragazzino e bramavo di vederlo prima o poi al cinema.
A volte i sogni son davvero desideri!

Diretto da Lorenzo Mattotti (noto fumettista) e realizzato dopo la bellezza di sei anni, “La Famosa invasione degli orsi in Sicilia” giunge finalmente al cinema dopo gli ottimi riscontri ottenuti al festival del cinema di Cannes e a quello di Roma (nella sezione Alice nella città, per la precisione) e pronto a ricordarci cosa significhi sognare al cinema.
Utilizzando un’animazione ispirata alle illustrazioni dello stesso autore, Mattotti e soci riescono nell’impresa per niente semplice di adattare il racconto di Buzzati sul grande schermo, concedendosi qualche aggiunta narrativa ma senza tradirne lo spirito.
Attraverso la presenza del cantastorie Gedeone e la piccola assistente Almerina, gli spettatori vengono trasportati in una fiaba dallo stile pittorico e ambientata in un’epoca immaginaria.

Una storia in cui i valorosi protagonisti si dovranno confrontare con fantasmi, cinghiali giganti, orchi, il gatto mammone ma soprattutto con gli esseri umani.
Sono proprio loro l’elemento innovativo del film poiché nel romanzo di Buzzati, fatta eccezione del Professor De Ambrosiis (personaggio perennemente in bilico tra Bene e Male), essi venivano rappresentati principalmente come fonte di tentazioni per gli onesti orsi, sempre più succubi dei vizi della nostra società.

La presenza dei personaggi di Gedeone e soprattutto di Almerina (presente anche nell’effettiva storia di Leonzio e compagni) contribuisce a rendere la tesi di Buzzati più al passo coi tempi e alla portata di tutti, aggiornando quindi le metafore (nemmeno troppo velate) del racconto originale e rivolgendosi a un pubblico più variegato.
“La Famosa invasione degli orsi in Sicilia” possiede inoltre un ulteriore merito, cinematograficamente parlando: è un film animato che fa bene al cuore.
Non solo per il disegno semplice e fluido o per le tematiche tutt’altro che banali ma perché è un Film realizzato con creatività e passione.

Arricchito dalla splendida colonna sonora di René Aubrey e un cast vocale variegato (Toni Servillo, Antonio Albanese, Linda Caridi, Corrado Guzzanti e persino Andrea Camilleri in un ruolo a dir poco poetico), “La Famosa invasione degli orsi in Sicilia” è la dimostrazione che il Cinema d’animazione più autentico esiste ancora e che le fiabe si possono ancora narrare in sala.

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