Apre al pubblico, oggi giovedì 5 marzo, l’attesissima mostra “Raffaello 1520-1483”, realizzata a Roma dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi.
Raffaello Superstar
Raffaello Superstar: ha aperto oggi 5 marzo la mostra “Raffaello 1520-1483” a Roma alle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi.
L’evento attesissimo è arrivato: Raffaello pittore della grazia, della dolcezza, della gentilezza, maestro del bello, pittore del sogno rinascimentale è a Roma con oltre 300 opere che raccontano di lui e del suo tempo.
Insomma è scattata l’ora di Raffaello Sanzio, nato a Urbino ma diventato immortale a Roma: quest’anno corrono i 500 anni dal 6 aprile 1520 quando Raffaello mori a soli 37 anni.
Durante la sua breve ma intensa vita, insieme a giganti come Michelangelo e Papa Giulio II, diventa a Roma il motore di quella rinnovazione artistica e culturale che va sotto il nome di Rinascimento.
Raffaello a Roma
La mostra inizia con l’arrivo di Raffaello a Roma. Roma è il punto di riferimento della mostra: qui l’artista divenne celebre e qui mori nel 1420.
La mostra è organizzata insieme al museo degli Uffizi, che ha prestato alla mostra circa 50 opere, 30 delle quali relative a Raffaello.
Tra le 120 opere di Raffaello, esposte tutte insieme nello stesso luogo, oltre alle opere prestate da Firenze, ce ne sono molte che arrivano da collezioni e musei stranieri.
Potremmo ammirare “La Velata”, la famosa donna col capo velato e con il preziosissimo vestito dalla ricchissima manica messa in primo piano, meraviglia della pittura, proveniente da Palazzo Pitti.
La Madonna della Rosa dal museo del Prado di Madrid e altre opere che non tornavano in Italia da molto tempo come il tondo della Madonna Alba dalla National Gallery of Art di Washington.
Anche il Ritratto di Baldassarre Castiglione, proveniente dal Louvre di Parigi, è esposto alle Scuderie: questa è una delle opere più intense di Raffaello che traspare dell’amicizia e dell’affinità spirituale che legava il soggetto al pittore.
E tra i ritratti esposti non poteva mancare quello eseguito da Raffaello per il suo più importante cliente e sponsor: Giulio II della Rovere.
Ma accanto al ritratto Giulio II si è voluto esporre per completezza storica anche il ritratto del Papa Leone X de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico.
Il Ritratto di Leone X: le polemiche
Il “Ritratto di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi” fu realizzata a Roma ma fu spedita all’epoca a Firenze dal pontefice stesso. Era il dono, inviato in sua rappresentanza, per le nozze fra il nipote Lorenzo, duca di Urbino, e Madeleine de La Tour d’Auvergne, i futuri genitori di Caterina de’ Medici.
Ma far arrivare questo quadro alla mostra non è stato indolore.
Il ritratto di Leone X diventa infatti il pomo della discordia all’interno degli Uffizi, oggetto di polemiche gestionali su questo contestato prestito alla mostra romana.
Il ritratto di Leone X, appena restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, era pronto a essere punto «cruciale per il percorso» espositivo su Raffaello quando arrivano le dimissioni di protesta di tutti e quattro i membri del Comitato Scientifico degli Uffizi.
A motivare la protesta del Comitato è un documento che elenca le opere dichiarate inamovibili degli Uffizi.
Purtroppo anche il Ritratto di Leone X risulta da questo documento uno tra i quadri esclusi da prestiti, sia per condizioni di fragilità sia per il carattere fortemente identitario delle Gallerie fiorentine. Da qui le dimissioni del comitato causa prestito del quadro, in aperta polemica con la gestione del direttore tedesco delle Gallerie Schmidt Eike, che ha invece ne ha approvato il trasferimento a Roma nonostante le proteste. Nel Comitato scientifico era anche il professor Tommaso Montanari, da sempre vigile sui rischi che comporta lo spostamento di capolavori unici e insostituibili se messi a rischio da trasporti e incidenti. Il quadro comunque è arrivato a Roma e fa bella mostra di sé e di tutte le sue sfumature di rosso.
Raffaello Sanzio: esposizione e apertura
Ricordiamo che la grandissima produzione di Raffaello è dovuta non solo al suo grande talento e alla grande richiesta delle sue opere, ma anche e soprattutto alla grande capacità di Raffaello di gestire la sua Bottega e al suo modo di organizzarla con tanti altri grandi talenti, a partire da Giulio Romano. L’esposizione è la più grande mai realizzata su Raffaello Sanzio e sarà aperta fino al 2 giugno.
La mostra
Sono circa 70 mila i biglietti prenotati e venduti on line. Il sito della mostra recita che “Le visite, alla luce dell’attuale emergenza sanitaria in corso nel Paese, avverranno nelle migliori condizioni possibili volte a tutelare la sicurezza di tutti, applicando rigorosamente le norme disposte dagli organi governativi. Sarà dunque possibile l’accesso alle sale ad un numero di visitatori tale da garantire il rispetto delle distanze di sicurezza. Per questo motivo, è fortemente consigliata la prenotazione dei biglietti.” Se non si ha il biglietto comprato on line si fa la fila. Che sarà sempre più lunga, ovviamente, vista l’eccezionalità della mostra. Questo per contingentare gli ingressi ed evitare affollamenti ai tempi del coronavirus. Quindi, se volete vederla, organizzatevi per tempo on line.
di M. Cristina Cadolini