Il noto marchio di lingerie italiana La Perla, dopo due giorni di intenso lavoro con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, finalmente raggiunge un accordo su produzione e distribuzione dei prodotti. Il marchio infatti sta affrondando una seria crisi. L’azienda infatti da ottobre 2023 aveva cessato di versare gli stipendi, e riducendo il personale da 1500 a 300 lavoratrici. Che sono scese in piazza a marzo di quest’anno, chiedendo al Comune di Bologna di intercedere con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Come procede il salvataggio di La Perla
Già a marzo di quest’anno le lavoratrici della fabbrica erano intervenute per sollevare la questione stipendi, che da ottobre non venivano regolarmente versati. A parlare era Barbara Prati, da 33 anni nella fabbrica. “Stiamo continuando a difendere i nostri luoghi di lavoro. Siamo qua per dimostrare che comunque con le unghie e con i denti saremo attaccati all’azienda. Abbiamo fatto tutte a mano le magliette. Visto che non stiamo lavorando, ci teniamo occupato il tempo per fare magliette e riuscire a raccogliere un po’ di soldi per il nostro sostentamento, per le nostre iniziative e per le nostre lotte. È da ottobre che noi non percepiamo lo stipendio, e quindi come donne ritrovarci senza stipendio vuol dire tornare a dipendere da mariti o compagni, cosa che noi non vogliamo. Stiamo aspettando che il ministero faccia il decreto per attivare finalmente il pagamento da parte dell’Inps”.
Tutte le procedure hanno lavorato per perfezionare un protocollo di intesa, il primo in assoluto da dopo la Brexit. Questo sarà utile alla migliore valorizzazione del Gruppo, e a un efficace coordinamento delle procedure. Inoltre, hanno raggiunto un accordo interinale per consentire alla fabbrica del brand la produzione di capi a marchio “La Perla” e la loro commercializzazione. Per questo tutte le procedure continuano il confronto per risolvere le questioni ancora aperte, prevedendo di concludere il tutto quanto prima.
Marianna Soru
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