Il rave party clandestino in provincia di Viterbo è agli sgoccioli: nelle ultime ore si è intensificato il deflusso dei partecipanti.
Il Rave Party nel Viterbese sta capitolando di fronte all’intervento dello stato. All’alba di oggi, giovedì 19 agosto 2021, le forze dell’ordine hanno fatto ingresso nell’area del raduno per monitorare la smobilitazione e identificare le persone rimaste sul posto.
Il Rave non è stato sgomberato con la violenza:
Chiariamo che non si tratta al momento di un vero e proprio sgombero. Le forze dell’ordine non hanno disperso i partecipanti in modo coercitivo ma il rave può considerarsi ormai concluso.
L’intervento è avvenuto a seguito di alcune misure politiche del territorio. Nella serata di ieri c’è stato un colloquio telefonico tra la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il sindaco di Valentano, Stefano Bigiotti, al termine del quale il primo cittadino si è detto rassicurato.
Quando è successo:
Le forze dell’ordine sono intervenute intorno alle 6 del mattino di oggi. Si sono serviti nel complesso di circa una ventina di blindati del reparto mobile della Polizia di Stato. Inoltre erano lì due squadre di cinofili e alcune ambulanze. Non solo. Sul posto anche Guardia di Finanza e Carabinieri. Ovviamente le restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19 hanno giocato un ruolo importante.
Il Rave Party:
Iniziato sabato 14 agosto, il raduno ha visto molti ragazzi finire in coma etilico. Un 25enne inglese residente a Reggio Emilia è morto affogato mentre faceva il bagno nel lago di Mezzano. Il fatto è avvenuto all’interno dell’area nella quale si svolgeva la festa.
Il rave è stato organizzato su un’area privata di circa 30 ettari al confine tra Lazio e Toscana. Ovviamente ha sollevato forti polemiche politiche. Infatti il centrodestra da giorni chiedeva lo sgombero da parte del Viminale.
Le polemiche si articolano anzitutto sulle solite problematiche relative a questo tipo di eventi. Infatti si può ritenere che il rave sia stato un’occasione di ritrovo per il consumo – e probabilmente lo spaccio – di sostanze stupefacenti.
Inoltre le norme di contenimento della pandemia di Covid-19 in effetti sono chiare al riguardo. Qyeste vietano infatti qualsiasi festa e assembramento. Tuttavia – e, aggiungerei, ovviamente – al party abusivo nel Viterbese hanno partecipato complessivamente circa 10mila persone. Molti dei partecipaneti erano anche arrivati dall’estero. La polemica verteva quindi su un alto rischio di generare un focolaio di contagio.
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Articolo di Maria Paola Pizzonia