Proseguono le accuse di Ray Fisher, interprete di Cyborg, verso i produttori di Justice League. Stavolta, l’attore spiega nel particolare quelle fatte a Geoff Johns.
Giorni fa, avevamo parlato delle accuse fatte da Ray Fisher nei confronti della produzione di Justice League. In particolare, l’attore aveva affermato che Joss Whedon era stato altamente non professionale sul set e che due produttori, Jon Berg e Geoff Johns, avevano in qualche modo contribuito a ciò. La Warner ha risposto a questa ed altre accuse con un lungo comunicato, che però non fa del tutto chiarezza sulla situazione. Fisher ha quindi dato altre spiegazioni.
“Quella velata minaccia alla mia carriera”
Dopo il comunicato della Warner, Fisher ha innanzitutto riportato su Twitter di aver effettivamente contattato un investigatore, ma di aver pensato che non sarebbe stato imparziale, e quindi ha rinunciato ad assumerlo. Questo nonostante la Warner avesse asserito che Fisher avrebbe totalmente rifiutato di parargli. Fisher ha anche presentato lo screenshot di una mail che proverebbe le sue affermazioni.
Durante una lunga live di 15 minuti sul suo profilo Instagram, Fisher ha però fornito ulteriori dettagli riguardo la situazione.
Fisher ha spiegato, cinque minuti dall’inizio del video, che quando Hamada ha espresso dubbi riguardo il comportamento di Johns, Fisher avrebbe replicato che non avrebbe potuto saperlo, dato che all’epoca Hamada non era coinvolto nella produzione. Asserisce che non poteva essere presente quando Johns “ha fatto quella velata minaccia alla mia carriera“. Fisher dice poi che nel 2018, Johns lo ha contattato in modo indiretto “per gongolare che ci sarebbe stato un altro Cyborg nell’universo DC in uno show che stava producendo“. Lo show in questione deve essere Doom Patrol, in cui è presente un altro Cyborg interpretato da Jovian Wade. Tutto ciò sarebbe coerente con le sue affermazioni riguardanti le “minacce” fatte alla sua carriera da Fisher. A detta dell’attore, l’operato dell’azienda mira a proteggere Johns (che non ha ancora risposto a nessuna accusa), essendo questi coinvolto in vari, importanti progetti, tra cui Wonder Woman 1984.
La situazione continua a farsi sempre più complessa, con le due parti che si attaccano ferocemente via social. Se da una parte Fisher ha dalla sua alcune prove, al contempo fa luce solo parzialmente sulla faccenda (ad esempio, non contattando un altro investigatore), mentre dall’altro, Warner rigetta le sue accuse ma fa chiarezza solo su una parte di esse. Per saperne di più, non si può che attendere.
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