Il Re Leone, la conferenza stampa con Simba e Nala

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Di Redazione Metropolitan

Il Re Leone uscirà fra pochi giorni nella sua nuova versione live action. Noi in Italia dovremo aspettare il 21 agosto, ma nel frattempo troviamo qualche escamotage per ingannare l’attesa che ci logora.

In occasione dell’anteprima de Il Re Leone (arriverà la recensione puntuale come un orologio svizzero), abbiamo avuto il piacere di prendere parte alla conferenza stampa alla quale erano presenti Elisa e Marco Mengoni, rispettivamente le voci di Nala e Simba in questa nuova versione del Classico Disney.

Siccome manca ancora un po’ di tempo perché il film approdi nelle nostre sale, abbiamo pensato che riportarvi parte di quello che i due cantanti hanno detto possa essere un modo interessante per dare un’occhiata dietro il grande lavoro che si cela all’interno di un lavoro colossale come questo.

Il Re Leone InfoNerd
(Photo credits: Antea Ruggero)

Ecco quindi alcune delle domande che gli sono state rivolte dai presenti, e le risposte che i due artisti ci hanno fornito, in maniera divertente e allo stesso tempo professionale.

Per tutti e due gli artisti, a quali emozioni avete attinto per interpretare i rispettivi personaggi e che cosa rappresenta nella vostra storia il cartone de Il Re Leone?

Elisa: Io de Il Re Leone ricordo prima di tutto la musica, alcune scene iconiche come appunto il saluto iniziale degli animali. Essendo anche un amante della natura è un po’ uno di quei film che abbracciano la naturalezza del rapporto fra gli animali, anche un po’ questo senso di Mamma Africa. C’è un calore, un qualcosa di naturale che ho sempre amato, ho sempre avuto un’empatia con questo sin da bambina. Le emozioni su cui abbiamo lavorato insieme a Fiamma Izzo, che è stata il mio faro nel buio, sono state la fierezza delle leonesse, sulla combattività di Nala, perché poi è quella che cambia un po’ la storia, disobbedendo e andandosene per cercare una soluzione che ribalti la situazione del suo branco.

Marco: Io rispondo per quanto riguarda Simba. La mia prima esperienza di doppiaggio è servita tantissimo (Lorax Il Guardiano Della Foresta NDR), anche lì c’era al mio fianco Fiamma Izzo, ma in questo capolavoro Disney ho dovuto lavorare un po’ il doppio perché il personaggio muta durante il film. Da piccolo erede al trono si ritrova ad essere un po’ un giocherellone, anche spinto da Timon e Pumba, ad essere un po’ più fanciullotto un po’ più spensierato e poi deve ovviamente prendere le redini della situazione e tornare ad essere quello che poi era, un re. Quindi abbiamo lavorato moltissimo sulla fierezza per quanto riguarda l’ultima parte del film e prima mi sono giocato le mie carte da giovane ragazzo che vive i tempi di oggi, ho interpretato me stesso, perché in alcuni momenti ovviamente sono ancora, e cito un altro film Disney, Peter Pan. […] Per quanto riguarda il cartone, avevo più o meno 5 anni, quindi non ricordo tantissimo della prima volta che l’ho visto, poi l’ho rivisto a 12 a 13 e a 14, perché Il Re Leone credo abbia fatto parte di tutte le nostre crescite, e la cosa che ricordo è intanto il legame che ho sempre avuto con Mamma Africa, che abbiamo tutti, perché alla fine ritorniamo sempre lì, nel cerchio della vita. Il cerchio parte da lì, poi chissà se finirà lì. L’Africa […], nelle sue diverse sfaccettature, […]musicalmente è una fonte di ispirazione eterna. Anche perché poi si è diramata nel Blues, nel Soul, nel Jazz, quindi per forza mi inchino all’Africa in tutto e per tutto. Sono stato in Africa per un viaggio, sono stato in Tanzania e mi sono accorto di quanto poi esista veramente il mal d’Africa, non vedo l’ora di tornarci, quindi per forza bisogna essere legati a questo film, che decanta la bellezza di questo territorio.

Il Re Leone InfoNerd
(photo credits: web)

Ad Elisa, com’è stato rivedere il film originale da mamma? E a Marco, ci puoi raccontare qualche retroscena della premiere che si è tenuta a Los Angeles?

Elisa: Allora, rivedere un film del genere con i propri figli ovviamente è sempre un po’ più profondo, da un certo punto di vista a me ha fatto un po’ osservare i miei figli. Mi metto lì e invece di guardare il film guardo loro, guardo cosa fanno. Vuoi vedere se loro si commuovono, se magari piangono nei punti in cui piangevi tu, a me ha fatto un po’ quest’effetto di carta d’identità genetica emotiva, per vedere se c’era qualcosa che corrispondeva. Ma devo dire che non piangono così tanto, piangevo molto di più io. Ci sono rimasta un po’ male, pensavo che piangessero di più. Ero preoccupata, perché il momento della morte di Mufasa in realtà è un momento difficile per le persone. Tanti bambini rimangono molto male, e io ero una di quelli che è rimasta distrutta dalla morte di Mufasa. I miei no.

Marco: Stavamo parlando di bambini e io non posso non dire che a Los Angeles mi sentivo un bambino per la prima volta a Disneyland Paris. Ovviamente un’esperienza fantastica. […] Sono stato molto colpito dalla gentilezza. Ho avuto il piacere di incontrare e poter parlare con Donald Glover che è stato carinissimo, mi ha raccontato anche che la sua ragazza è di origine italiana quindi ci siamo messi a parlare di queste cose come se fossimo stati al bar. Ho avuto anche il piacere di conoscere Jon Favreau (il regista del film NDR) che è una persona incredibile. Era talmente tanto entusiasta della riuscita del film che a sapere di me, Simba italiano, mi ha detto “tu devi assolutamente avere questa cosa, questo cimelio, questa fiche che abbiamo tutti noi che abbiamo fatto Il Re Leone“. […] Poi la dividiamo con Elisa, la facciamo spaccare a metà. Comunque è stato molto gentile ed è stata un’esperienza unica.

Simba Nala InfoNerd
(photo credits: web)

Ad entrambi, chi è il vostro personaggio preferito del film originale e di questo?

Marco: Ovviamente dovrei dire Simba. Però la saggezza in generale da sempre mi ha molto colpito e Rafiki e Mufasa rispecchiano questa saggezza, quindi posso dire che, DOPO Simba al quale ho dato la mia voce (ride), sono loro.

Elisa: Anche io. Allora io amo la scimmia sciamano, secondo me tutti dovrebbero avere un’applicazione sul telefonino dove esce il bastone virtuale e ti da delle botte in testa e ti dice “ricordati chi sei”…

Marco: … E ti parla anche un po’ in swahili, dove tu non capisci ma capisci comunque dall’intenzione.

Elisa: Esatto! […] No sono andata a Broadway a vedere il musical tre volte. Cosa che devo fare quando vado a New York è andare a vedere Il Re Leone, solo che quando ero giovane e spensierata non costava tanto, anche se è una legnata pazzesca i biglietti buoni a Broadway, ma se ci porti tutta la famiglia è praticamente devastante.

Marco: Quindi con questo apriamo la raccolta fondi per Broadway e ovviamente mi accodo anche io.

Elisa: Comunque c’è il personaggio dello sciamano che è interpretato, non so se ancora, ma quando l’ho visto io quattro anni fa, da un’attrice incredibile, ma veramente pazzesca. E ogni volta tornavo per vedere lei, perché è un genio assoluto, prende tutto il teatro e quindi da lì l’amore per questo personaggio.

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Due domande ad entrambi. La prima: come avete lavorato tenendo conto delle voci originali, che sono appunto Beyoncé e Donald Glover. La seconda: visto che anche in questo caso Il Re Leone è una favola sulla sostenibilità, che cosa vuol dire sostenibilità per voi?

Marco: Allora per quanto riguarda la mia situazione di doppiaggio e quindi l’ascoltare l’originale, dobbiamo essere comunque un minimo fedeli e non possiamo spostarci tantissimo, la difficoltà è che l’inglese è una lingua un po’ più “fredda” rispetto all’italiano, che è una lingua romantica, quindi melodicamente è molto diversa. Trasportare in italiano e dare la parte recitativa in italiano, ma cercando di rimanere fedeli a loro è stato un lavoro difficile. […]

Beh, per la sostenibilità devo dire che parli con una persona molto sostenibile. Sto sostenendo molte cause con Atlantico, il mio disco, anche insieme a National Geographic, che sostiene tra l’altro in America la salvaguardia dei leoni, e la mia sostenibilità fa parte di questo, più che altro salvaguardare il mondo da noi stessi e fare tutto quello che è possibile fare per cambiare questa situazione già abbastanza tragica, è già tardi. Mi sono affiancato alla campagna Planet Or Plastic, abbiamo fatto anche una challenge sui social, ho chiamato un po’ di amici a raccolta per raccogliere e pulire il più possibile questa terra meravigliosa che abbiamo da residui inutili di plastica e quindi sostengo tutte queste cause che poi è sostenere il mio pianeta.[…]

Elisa: No in realtà sono d’accordissimo con Marco e penso che siamo sempre tutti troppo leggeri su questo tema. Anche secondo me bisogna cercare di fare tutto quello che si può, ci può come può, ma avere questo pensiero giornaliero, quotidiano di quale approccio abbiamo nei confronti del consumismo che è poi il problema principale. Ovviamente molto spesso non abbiamo avuto come cittadini diciamo, aiuto dalle istituzioni dalle istituzioni perché c’era molta nonchalance a riguardo. Adesso fortunatamente c’è un po’ più di coscienza e diventa sempre più evidente la necessità di fare delle azioni molto più estreme per riuscire […] a fermare e arginare per quanto sia possibile questo danno incredibile. Quello che io faccio personalmente, dall’usare l’energia innovativa il più possibile, adesso ho una collaborazione con Kia che ha dato delle macchine ibride ai miei tecnici e musicisti in tournèe e adesso ci muoviamo con quelle, stiamo cercando di cambiare tutto in elettrico.[…] Devi imparare un po’ di tecniche che sto passando anche ai bambini. […]

Poi la seconda domanda, il lavorone sul personaggio e sulla lingua inglese/lingua italiana, ovviamente gli stessi problemi che ha incontrato Marco sicuramente li ho incontrati anche io. La cosa bella, vorrei anche cogliere l’occasione per sottolineare questo: io ho accettato di fare questo film non essendo un’attrice o una doppiatrice professionista, ho chiesto però che ci fosse la condizione di avere a fianco e di essere guidata da Fiamma Izzo. […] Perché quando si affronta una cosa che non si sa bisogna affidarsi tantissimo al team, ancora di più. […] Sapevo di aver bisogno di una vera e propria torre di controllo, un vero navigatore pensante che mi dicesse sì, no, come risolviamo. La lingua è quasi una materia plastica, quindi si lavora anche con la tonalità, Beyoncé ha un tono molto basso nel parlato, e abbiamo voluto rispettare sia per una policy Disney sia perché, e forse è anche per questo che in Italia sono molto molto bravi nel doppiaggio, sono molto rigorosi nel tono, nelle note addirittura. Quindi lavoriamo su queste cose ed è stato estremamente interessante perché si collega poi al mio mondo che è quello della musica.

Nala InfoNerd
(photo credits: web)

Non ci rimane quindi che resistere fino al 21 agosto per poter vedere finalmente questa nuova impresa di casa Disney.

Che Il Re Leone sia un film cardine della propria infanzia, del quale non si vorrebbe modificare nemmeno un istante, o che si sia ansiosi di vedere un capolavoro immortale reinterpretato, è comunque inevitabile che questo nuovo lungometraggio porterà di fronte agli occhi di tutti qualcosa di sensazionale.

Se sarà sufficiente per un’eredità del genere, lo scopriremo fra qualche giorno.

Antea Ruggero

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