La producer britannica Rebekah ha affidato ad un post sui social un invito ad alzare la voce contro le molestie e gli abusi di potere che inquinano l’industria della musica dance lanciando una campagna con l’hashtag #ForTheMusic.
Rebekah e la campagna #ForTheMusic
Qualche giorno fa la dj Rebekah ha pubblicato sui suoi profili social una riflessione in cui spiega che la sua volontà di avviare un progetto di mentoring nell’ambiente della dance music si è presto scontrata con l’enorme problema insabbiato di abusi di potere e molestie che non risparmiano nemmeno le donne e i membri della comunità LGBTQ+ che lavorano nell’industria musicale.
“Dopo aver deciso che mi piacerebbe fare da mentore alle persone per aiutarle ad entrare nell’industria, è diventato evidente che non ero in grado di farlo a meno che non mi fossi alzata e avessi cercato di lottare per rendere l’industria un posto più sicuro in tutto il mondo”.
Nasce da questa riflessione la campagna #ForTheMusic, che si apre con una petizione lanciata sul sito Change.Org accompagnata da una lettera aperta che illustra la situazione estremamente diffusa tra i lavoratori dell’industria che spesso tacciono le molestie di cui sono vittime o testimoni per paura del licenziamento e di ritorsioni.
Le richieste della petizione
“Chiediamo che l’industria della musica dance cambi. Chiediamo di firmare l’impegno di #ForTheMusic che:
– Assicura che gli artisti, i dipendenti e il pubblico siano protetti dalle molestie sessuali.
– Garantisce ai dipendenti del settore un posto di lavoro sicuro.
– Chiede agli artisti ed ai performer di porre fine alla cultura del silenzio, di essere alleati e di parlare quando assistono a molestie sessuali.
– Ritiene i club responsabili di garantire uno spazio sicuro per gli artisti, i dipendenti e il pubblico libero da molestie sessuali.
Insieme, possiamo riportare l’industria della musica dance alle sue radici”.
L’appello è rivolto anche al pubblico e a chi condivide i valori di unità, passione, socialità e rispetto su cui si fonda la musica e che dovrebbero essere propri degli ambienti in cui la musica si crea, si ascolta, si suona e si balla.
Qui potete firmare la petizione su Change.Org
Per supportare ancora più ampiamente la campagna è possibile inoltre stampare il poster di #ForTheMusic (o crearne uno) e pubblicare una propria foto in bianco e nero spiegando i motivi per cui si sostiene la campagna.
Francesca Staropoli
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