The Damned: un fumetto da recuperare per gli amanti dell’occulto

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Di Maria Paola Pizzonia

Molto più che semplice Poliziesco, questo capolavoro Renoir esaspera le peculiarità del suo genere in una storia torbida, sovrannaturale, dal gusto horror e con un finale inaspettato: la lettura di The Damned è altamente consigliata!

Dall’unione dei sapienti testi di Cullen Bunn e il tratto netto e cupo dei disegni di Brian Hurtt è uscito fuori il capolavoro in due capitoli che è “The Damned“. Una produzione che viene direttamente dagli stati uniti ed è stata tradotta da Renoir. Il fumetto è una perfetta fusione di noir e horror, dalle tinte fosche e misteriose ma che non manca di azione e suspence.

L’ambientazione:

The Damned” è la storia di Eddie. Scopriremo dalle prime tavole che non è per niente un uomo qualsiasi: emaciato, scontroso, caustico e con il volto pieno di cicatrici: Eddie ha un “talento” particolare, per citare uno dei personaggi del fumetto.

Cover “The Damned” Vol.1 – fonte: google

Infatti il nostro protagonista non può morire. Eddie può essere ucciso, ma invece di morire rimane intrappolato in una sorta di limbo fin quando non viene toccato. A quel punto torna in vita, mentre il malcapitato che l’ha sfiorato non fa proprio una bella fine!

Eddie si trova in una città non ben specificata, ma che sembra un’incrocio tra Gotham e la New York di “Quei Bravi Ragazzi“. La vita lì è dominata dalla criminalità organizzata, e famiglie di gangster si contendono le strade. I malviventi di “The Damned” sono in perfetto stile Martin Scorsese (o anche Francis Ford Coppola): eleganti negli abiti e sanguinari nei modi, con un sapore di ruggenti anni ’20. C’è solo un piccolo e delizioso particolare a ribaltare il quadro: che sono tuttidemoni!

La Mafia nella città è un affare infernale, e gli umani cercano (con rare eccezioni) di non farne parte. Ma non è il caso di Eddie, che appare nella storia come cadavere e viene riesumato da Big Al, spaventoso capofamiglia degli Alighieri.

Gli avventimenti:

Eddie deve sbrigare un affare per Alphone Alighieri. Il demone, dall’aspetto vagamente taurino, sta svolgendo delle trattative per chiudere la faida con una famiglia rivale. Il problema è che il capofamiglia della controparte, Bruno Roarke, ha inviato un emissario per la trattativa che però non è mai arrivato a destinazione.

Tavola da “The Damned” – fonte: google

Il compito di Eddie è trovarlo, “in silenzio e alla svelta”: ha tre giorni di tempo, e si immischierà in un affare molto più grande di lui.

Da qui inizia l’avventura di Eddie, che lo porterà a morire in modi stravaganti e sanguinosi e ad incontrare molti personaggi a dir poco peculiari. Non serve molto ma ho notato che morirà una volta per ogni capitolo fino al capitolo 4.
Le sue tracce vanno infatti verso il Verme. Il Verme è un essere raccapricciante fatto di occhi che ricorda un basilisco, che si definisce “fratello” della donna di cui Eddie è invaghito.
Da tenere d’occhio infatti è anche il suo legame con Sophie. Un legame intenso, violento e romantico, ma che alla fine dei fatti ci lascerà con un sapore torbido addosso, come in ogni hard-boiled che si rispetti. Tramite Sophie, a metà tra un’amante e un informatore, alcune tracce si fanno man mano un po’ più chiare.


Indagando Eddie scoprirà che una guerra tra bande è solo il meno grave dei possibili scenari. Infatti bisogna assolutamente recuperare un antico libro o l’equilibrio tra demoni e mortali si tramuterà in una carneficina. Per farlo, purtroppo, il nostro protagonista avrà bisogno di contattare qualcuno di spiacevole. Parlo proprio dei demoni che lo hanno reso quel che è, un non-morto, un semimortale: i terrificanti Velochin, temuti da tutti (ma proprio tutti!).

Qualche commento su “The Damned”:

Il fumetto parte dal Noir a tutti gli effetti. Supera le dinamiche del classico giallo investigativo, non solo per le atmosfere più cupe e decadenti. La linea tra bene e male è molto sottile. Non ci sono delinquenti da consegnare alla giustizia, anzi le forze di polizia sono quasi del tutto assenti. Emerge dalle vignette un mondo in cui non c’è ordine, che si deve regolamentare da sé e le cui leggi sono cruente e brutali. Con uno stile di disegno coerente alla narrazione (il nero a blocchi dell’inchiostrazione e le scelte tonali ricordano molto gli Hellboy di Mignola) e dei dialoghi taglienti ed ironici al punto giusto ci viene posta innanzi una storia scorrevole, ma non senza suspence. L’intreccio narrativo è complesso, ma riesce ad essere coerente. I colpi di scena sono molteplici e le delusioni ancor di più.
Il fumetto non manca di citazioni al mondo della letteratura e dell’occulto. Infatti abbiamo demoni con nomi come Danteschi e luoghi che citano Crowley, per non parlare dell’immaginario d’ispirazione a cavallo tra Poe e Lovecraft. Il tutto in un’ambientazione che invece trizza l’occhio al pulp, dove non se ne ha mai abbastanza di sparatorie e scazzottate. Il tutto in un equilibrio narrativo molto originale in una commisione di generi molto azzeccata.

The Damned, Volume 1 e 2:

Il lavoro dietro i due numeri di “The Damned” c’è e si vede. Le tavole sono sempre cromaticamente equilibrate e i neri sono messi in modo da rendere comunque scorrevole la lettura e la visione del testo. Lo stesso layout è scelto con cura e attenzione e segue coerentemente sia la narrazione che il disegno, regalandoci delle tavole “doppie” veramente piacevoli alla vista. Ma torniamo alla storia.

Abbiamo lasciato Eddie a caso risolto, con una novità in ballo: ora ha un locale da mandare avanti. Infatti Big Al gli ha lasciato in gestione la Gehenna Room, come premio. Ma il Club non è la sola cosa che Eddie dovrà gestire. Ci sono ancora molti segreti in ballo, come quello del mondo misterioso dove finisce ogni volta che muore.

Tavola da “The Damned” – fonte: Google

Interessante il contrasto cromatico tra le tavole in cui ci sono “I vivi” (scuro e lugubre) e quelle del mondo “dei morti“, pieno di bianco. In questo senso il vero colore della morte è proprio il bianco, pallido e smunto. Al contrario infatti il mondo dei vivi, dai toni più “infernali”, è pieno di avventure, intrighi, segreti, sparatorie. Ennesimo contrasto sottile che da coerenza alla caratterizzazione al testo – che vuole mostrare un mondo senza dinamiche familiari, senza certezze come le conosciamo. Anche se ci presenta un mondo caotico però, la lettura si svolge chiara e liscia ed è anzi molto avvincente.

Un paio di pecche: i personaggi secondari sono un po’ poco approfonditi, e alcune sequenze vengono interrotte in maniera troppo drastica. Servirà a creare suspence, ma lascia un effetto “mutilato”, e ti catapulta subito in una nuova ambientazione. In questo senso si può dire che contribuisca a creare quel senso di non-chiarezza, una sorta di “foschia” che avvolge tutta la narrazione. Non c’è morale, non c’è legge, nè tantomeno senso: ma questo caos procede lento, subdolo. Per citare un personaggio del fumetto:

non rapido come una caduta dal letto, ma piuttosto una lenta agonia.

In conclusione:

The Damned è innanzitutto un fumetto per appassionati del genere.

Io, da amantie del Noir, l’ho divorato letteralmente. Mi ha ricordato Silver, sempre della Renoir, ma meno “minimale”. Sto apprezzando molto il fatto che ultimamente il Noir si stia sempre di più aprendo alla contaminazione con altri generi. Questo perché aiuta molto a “svecchiarlo” come genere, e credo l’horror crei un mix perfetto. Il fumetto è consigliato anche agli amanti dell’occulto e del sovrannaturale, che avranno a che vedere con molte citazioni gustose.

Consiglio anche ai neofiti di dare una possibilità a questa perla.
Questo perché è impossibile non affezionarsi a quel duro dal cuore tenero che è il protagonista. Eddie infatti è il tipico anti-eroe, in linea con un genere che supera il poliziesco e ci presenta una morale sfumata, quasi inesistente.
Il mondo descritto è decadente, putrescente, ingordo e al lettore, pagina dopo pagina, volente o nolente, non può che piacere così.

“The Damned” – fonte: google

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