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Reddito di cittadinanza, revoche a 100mila famiglie: i motivi del flop

Reddito di cittadinanza tra mille difficoltà: è partita la revoca del sussidio a circa 100mila nuclei familiari.

Reddito di cittadinanza che si sta rivelando un mezzo fallimento di quello che doveva essere il mero strumento fortemente voluto dal recente Governo per combattere la povertà e ora all’attenzione dell’Inps per il provvedimento di revoca del trattamento sono finite più di 100mila famiglie.

Le motivazioni del reddito di cittadinanza revocato

In particolare, sono 100mila i nuclei familiari che già dal prossimo mese non riceveranno più il pagamento del reddito di cittadinanza. Perché questa sospensione? Il motivo deriva dalla mancata integrazione della domanda presentata da molti beneficiari a marzo, prima che venissero introdotte nuove regole e nuovi requisiti poi modificati dal Parlamento. Infatti, ad inizio ottobre, l’Inps aveva inviato un avviso via sms a 520mila famiglie titolari del reddito, sollecitando l’integrazione della domanda presentata a marzo, pena la sospensione del sussidio fino a quando gli adempimenti richiesti non saranno rispettati. Ma circa il 19-20% non lo ha fatto: principalmente nuclei di extracomunitari.

“L’Inps per il reddito di cittadinanza”
“L’Inps per il reddito di cittadinanza – Fonte: www.vita.it”

I “furbetti” del reddito di cittadinanza

Ma persiste anche un altro fronte di criticità: la progressiva scoperta, attraverso i controlli della Guardia di Finanza, dei furbetti, cioè soggetti che hanno ottenuto il sussidio senza avere i requisiti. Ovvero i falsi poveri. Nello specifico, soprattutto al Sud, beneficiari risultavano essere spacciatori, contrabbandieri, pregiudicati ed usurai. Fatto raccontato anche da Le Iene (VIDEO).

“Le Iene avevano stanato alcuni furbetti del reddito di cittadinanza”
“Le Iene avevano stanato alcuni furbetti del reddito di cittadinanza – Fonte: www.suedtirolnews.it”

I navigator: semaforo rosso

Inoltre, come non bastasse, si è ancora in attesa che comincino a essere operativi in molte regioni i navigator, ovvero le nuove figure professionali che dovranno materialmente supportare i percettori nella ricerca di un nuovo lavoro. Infatti, è evidente lo stallo sul loro inserimento nei centri per l’impiego. Ma cosa ritarda l’inserimento del personale? In alcuni casi si tratta semplicemente di logistica. Invece, in altri invece bisogna ancora tarare il meccanismo previsto dalla normativa.

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